Password sicure per accessi protetti: 10 regole da seguire

Le propone Verizon, sottolineando l’importanza di non fare affidamento sull’azienda o sul sito Web cui si accede per avere un alto livello di sicurezza.

Si sa, in un’epoca permeata da una connettività pervasiva, in cui Internet è utilizzato da sempre più persone per lavorare, comunicare con gli amici, fare acquisti, collegarsi alla propria banca online e molto altro ancora, il rischio di frodi di identità e perdita di dati è costantemente in agguato.

Per gli addetti ai lavori e per chi si occupa di sicurezza informatica, l’utilizzo di password considerate “forti” per accedere ai diversi profili senza che un malintenzionato possa violare l’accesso a un account di posta personale o al profilo social di turno semplicemente digitando la data di nascita o il nome del figlio con cui è pensato di proteggere l’accesso, resta la miglior difesa.

Ciò non di meno, un piccolo decalogo può venire in aiuto per gestire e rendere sicure le password e per accertarsi, così, di avere il pieno controllo della propria sicurezza online.
A stilarlo ci ha pensato Verizon, suggerendo, per prima cosa, di mantenere le password segrete, anche quando ci viene richiesto di non farlo, e di negare ai siti Web che lo richiedono di ricordare il proprio profilo.

Modificare regolarmente, ossia almeno una volta al mese, i codici di accesso è un altro utile suggerimento a chi dovrebbe anche ricordarsi di creare username e password diverse per ogni login o applicazione che si intende proteggere utilizzando, possibilmente, password di almeno 8 caratteri resi più sicuri introducendo lettere maiuscole e minuscole, simboli o altri caratteri alfanumerici.

Evitare di scrivere le password o conservarle in un documento Word o file di testo è l’ulteriore appello, considerato che in commercio esistono ormai da tempo strumenti per gestire le password e/o selezionare una passphrase, mentre una combinazione di parole che permettano di ricordare facilmente la password è un altro utile consiglio per non dimenticarsene ogni volta.

Poco saggio sarebbe, poi, digitare le proprie password su computer non controllati, su reti Wi-fi aperte o su una pagina Web raggiungibile da un link di una e-mail, mentre un’altra buona regola si conferma quella di limitare il numero delle informazioni personali pubblicate in Rete e di evitare le password contenenti informazioni personali identificabili, come le già citate date di nascita, nomi di parenti o di animali domestici, indirizzi e così via.

Ancora una volta, evitare di utilizzare più volte la stessa password o di fare modifiche minime a quelle già utilizzate in precedenza si conferma uno dei moniti più ricorrenti al quale fa seguito il suggerimento di ricorrere a caratteri simili, come ad esempio “S e $”, giocando sulle sostituzioni fonetiche o sull’utilizzo di lettere casuali tratte da libri o targhe.

Caldamente sconsigliato è, invece, l’utilizzo di password considerate “forti”, come titoli di libri, film, poesie, canzoni o luoghi ed eventi, acronimi comuni o parole straniere.
Così, se password deboli utilizzano combinazioni ripetitive, un solo tipo di carattere, schemi sulla tastiera o numeri sequenziali il consiglio finale non può che essere di aggiungere caratteri random o modificare maiuscole e minuscole verificando, infine, le proprie password con strumenti gratuiti utili a controllare il loro grado di sicurezza contro eventuali tentativi di cracking che è, però, possibile ovviare, ricorda Verizon, anche utilizzando generatori casuali di password correntemente in commercio.

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