Pbx in hosting: è nel cloud il futuro di Wildix

Non senza una formazione tecnico-commerciale adeguata, che la realtà di Trento, in procinto di aprire una filiale anche in Germania entro la fine del 2013, intende sincrona ed estesa a tutta l’azienda.

Aperta al cloud, focalizzata su una formazione tecnico-commerciale sincronizzata e con in mano la localizzazione tedesca di un prodotto made in Italy, che in Francia è già sul mercato da 13 mesi.

È un appuntamento di business giocato attorno alla release 3.0 della piattaforma proprietaria di Unified communication quello che Wildix ha dato a Lazise ai propri business partner.
Chiamati a raccolta in un pomeriggio di lavoro sulla sponda veneta del Lago di Garda, per loro ci sono quelle che Stefano Osler (nella foto), amministratore delegato della realtà di Trento, attiva dal 2005 nello sviluppo di soluzioni VoIp e di applicazioni di Uc, ha definito «le basi per i prossimi 11 mesi di lavoro».

A cominciare dalla reingegnerizzazione di prodotto attuata per rispondere a una chiara richiesta del mercato «che, in chiave cloud – conferma Dimitri Osler, direttore tecnico di Wildix –, esige di spostarsi verso l’offerta e la fruizione di un Pbx in hosting».

Virtualizzazione, dunque, ma anche il completamento delle architetture previste con la presentazione, fissata il prossimo aprile, di un client per Android disponibile su Google Play, che integrerà tutte le funzionalità di CtiConnect, la gamma di applicativi per la Comunicazione unificata di Wildix.

Ma non solo.

Unificato lo stato di Presence, la parte di Unified communication della 3.0 è ora sincronizzato con la parte telefonica, «così da ottenere un notevole risparmio di tempo in temini di collaboration», per una maggior compatibilità, velocità, stabilità e semplicità della piattaforma, cui la parte R&d di Wildix ha lavorato dalla fine del 2011 a oggi realizzando «oltre cento aree di miglioramento».

Nel segno dell’applicazione wireless W-Air è da leggersi, invece, la partnership siglata, in Italia, e a breve anche in Francia, con il brand Bticino del Gruppo Legrand per integrare il sistema telefonico con quello di gestione delle chiamate di emergenza in strutture ospedaliere e di assistenza, a conferma di come il mercato medicale sia tra i più interessanti per chi si occupa di comunicazione unificata.

Non senza un’adeguata formazione, che è poi, il vero distinguo con il quale Osler parla della propria azienda rispetto a competitor come Cisco, Microsoft, Siemens e Avaya, «ai quali abbiamo portato via quote di mercato» è l’ulteriore precisazione dell’ad pronto a mettere un piede anche in Germania con una filiale che dovrebbe essere inaugurata entro al fine di quest’anno.

Ecco che allora «mettere in primo piano le competenze tecniche dei partner» con corsi di formazione che rientrano in un preciso programma di incentivazione strutturato in appuntamenti “Academy” e in “Roadshow” lungo tutto lo Stivale, rientra negli obiettivi primari di Cristiano Bellumat, direttore commerciale di Wildix.

È lui a mettere in evidenza un baricentro che, dagli installatori telefonici certificati dal ministero delle Comunicazioni, si sposta sempre di più verso operatori Ict che che parlano la lingua della system integration.
Un’evoluzione dell’ecosistema oggi rappresentata da 121 realtà partner, di cui 32 di livello Gold, una dozzina di Top e una ventina di realtà che si sono appena affacciate all’universo Wildix e che mancano ancora di una qualifica precisa.

«Ma lavorare nell’ecosistema vuol dire spingere verso una formazione tecnico-commerciale sincrona, che darà il nome al nuovo modulo formativo cui tutti i partner Gold parteciperanno affinché il proprio personale sia in grado di parlare una lingua sola davanti al cliente a prescindere dalla funzione svolta in azienda».

E non solo.
Nel corso di quest’anno, infatti, una rosa selezionata di partner verrà condotta direttamente a Odessa per portare avanti due sessioni tecnico-formative per altrettanti gruppi di lavoro della durata di quattro giorni con il personale del dipartimento di Ricerca e sviluppo Wildix.

Nel percorso dell’Academy previsto nella sede di Trento verranno, invece, portati avanti come di consueto i corsi di formazione in aula mixati con attività portate avanti outdoor anche in ambito commerciale.

L’apertura, infine, è anche per un percorso di Networking strutturato a Milano e Roma per i partner di qualsiasi livello, che Wildix ha affidato in outsourcing alla Education Time di Milano.

Corsi per metà nozionistici, per metà comportamentali. «Perché vendere – ricorda Osler – non significa “piazzare” ma proporre e vendere l’immagine e la tecnologia di un’azienda».

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