Microsoft cerca di sedurre i seguaci di Java

La Casa di Redmond espande la propria strategia mirata ad incentivare la migrazione da J2Ee verso la propria piattaforma .Net.

16 Luglio 2003 .Net è meglio di J2Ee. Questo, almeno, è quanto intende dimostrare Microsoft, decisa a rafforzare le strategie per sottrarre alla piattaforma Java 2 Enterprise Edition quanti più sviluppatori possibile. A tale scopo l’azienda di Bill Gates sta mettendo a punto una serie di strumenti che permettano la migrazione da Enterprise Java Beans (Ejbs) all’architettura di casa; i tool dovrebbero quindi essere distribuiti con la prossima edizione di Visual Studio.Net -nome in codice Whidbey- la cui uscita è prevista per il prossimo anno. La strategia di Microsoft si basa inoltre su nuovi strumenti di conversione concepiti per migrare da applicazioni web-based costruite in JavaServer Pages e servlet ad Asp.Net.

Sfruttando la fase del passaggio da Java Language Conversion Assistant (Jcla) 1.0 (focalizzato solo su semplici classi e applet Java) alla versione 2.0, Microsoft spera di attrarre utenti che stanno già costruendo o attivando applicazioni Java di varie dimensioni. Secondo i responsabili dell’azienda di Redmond, circa l’80 % delle attuali applicazioni J2ee consistono in JavaServer Pages o servlet, mentre le applicazioni Ejbs compongono il rimanente 20 %. Offrire agli utenti strumenti per semplificare il passaggio da sistemi concorrenti ai propri non rappresenta un’iniziativa inedita per Microsoft, che recentemente aveva già provveduto all’invio di email e messaggi istantanei con i tool adatti a convertire i codici da Lotus Notes e Domino a Exchange.

Adesso, la strategia per facilitare la migrazione da Java presenta un approccio analogo; Jcla è basato su un software sviluppato da ArtinSoft, si installa in Visual Studio.Net e offre wizard in grado di convertire fino al 90 % del codice Java. A Redmond assicurano inoltre che Jcla 2.0 aiuterà gli utenti a passare a .Net senza compromettere l’esistente infrastruttura Java.

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