Google sotto la lente dell’Antitrust europeo

Potrebbero essere formalizzate a breve le accuse di abuso di posizione dominante da parte dell’Unione Europea nei confronti di Google. Accuse che aprirebbero una pesante vertenza nei confronti della società di Brin e Page, con richieste di ammende per un valore complessivo pari al 10 per cento del turnover globale, in questo caso oltre 6 miliardi di dollari.
L’annuncio della presa di posizione della Ue dovrebbe essere fatto da Margrethe Vetsager, commissario all’Antitrust, probabilmente già in giornata, dopo l’incontro settimanale dell’esecutivo, ma non è detto che l’istanza venga immediatamente avviata: secondo Reuters i tempi di istruzione potrebbero essere più lunghi.
In ogni caso, i capi di accusa sarebbero già ben definiti: a Google si addebiterebbe la responsabilità di distrarre il traffico dai concorrenti verso i propri servizi.
Dal canto suo, Google – secondo una nota ripresa dal blog americano Re/Code ma non confermata dalla stessa azienda – non solo sostiene che in ogni caso si tratterà di una causa lunga, che prima di arrivare in tribunale richiederà un anno se non due di tempo, ma soprattutto si dice convinta di avere ottime spiegazioni a sua difesa.
Ma non sarebbe tutto.
L’Unione Europea sarebbe intenzionata a mettere sotto la lente anche Android, anche in questo caso con l’accusa di abuso di posizione dominante, ma in questo caso Google ha già reso nota la sua linea di difesa: il suo sistema operativo ha abbassato i prezzi e ampliato le possibilità di scelta per gli utenti finali.
Il Commissario Vestager sta di fatto proseguendo lungo la linea segnata dal suo predecessore Joaquin Almunia, dopo il rifiuto delle ipotesi di accordo avanzate da Google.
Da quello che trapela in queste ore, Vestager sarebbe più propensa a seguire una linea morbida rispetto alle posizioni più dure avanzate da chi, nell’Unione, addirittura arriva a ipotizzare una divisione di Google in due aziende separate. Ed è in questo senso che è anche da leggersi il suo prossimo viaggio negli Stati Uniti (partirà in giornata dopo gli incontri a Bruxelles), alla ricerca di una linea strategia per regolare i rapporti tra le aziende americane e il nostro mercato.

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