Cisco: più ampio il supporto a Intercloud

Trenta nuovi partner garantiscono il supporto all’infrastruttura promossa da Cisco. Oltre a Deutsche Telekom e BT, anche i distributori come Ingram Micro o Tech Data.

Si amplia il supporto a Intercloud, la rete mondiale di cloud interconnessi promossa da Cisco insieme ai suoi partner, con l’obiettivo di abilitare nuove applicazioni cloud e la diffusione di cloud ibridi altamente sicuri.
Sono più di 30, infatti, le nuove aziende che hanno in questo periodo garantito il loro supporto a Intercloud.
Tra queste figurano realtà come Deutsche Telekom o Ntt Data: concretamente questo significa che la portata della rete di cloud si arricchisce di ulteriori 250 data center in 50 Paesi, aggiungendo così nuova capacità al progetto di Iternet of Everything che vede Cisco impegnata in prima fila.

I nuovi partner si dividono in Provider Intercloud, che adotteranno Cisco ACI e Intercloud Fabric; Intercloud Builders; Aggregatori Intercloud, dei quali fanno parte realtà come Ingram Micro e Tech Data, che diventeranno aggregatori cloud per Cisco, fornendo un “one-stop shop” per abilitare e accelerare la capacità dei partner di canale di rivendere servizi cloud.

In particolare, per quanto riguarda l’Europa, Deutsche Telekom implementerà nodi Intercloud nei suoi data center in Germania, che saranno gestiti da T-Systems, che a sua volta fornirà ai clienti europei offerte Iaas (Infrastructure-as-a-service) sicure e conformi alle regolamentazioni.
La nuova infrastruttura, basata su OpenStack, integrerà una suite di soluzioni cloud di Cisco, inclusi Cisco Intercloud Fabric e Cisco Application Centric Infrastructure (ACI) con gli switch della serie Cisco Nexus 9000 e Cisco Application Policy Infrastructure Controller (APIC).

Dal canto suo BT utilizzerà Cisco Intercloud Fabric per sviluppare servizi cloud ibridi che si connettono con Cisco Cloud e con le offerte di servizi cloud e gestiti dei Cisco Powered Intercloud Providers. L’implementazione riguarderà l’infrastruttura Cloud Compute, che copre 20 Paesi in cinque continenti, vale a dire data center pre-provisioned che permettono ai clienti di creare, implementare, controllare e gestire i propri servizi cloud.

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