Home IoT Amazon lancia in Italia il Dash Button e porta l'IoT in casa

Amazon lancia in Italia il Dash Button e porta l’IoT in casa

L’IoT in casa è anche questo: un bottone che si preme e abilita l’acquisto del prodotto di consumo di cui siamo a corto.
Parliamo del Dash Button, il servizio che Amazon rende disponibile da oggi anche in Italia, dopo il lancio negli Stati Uniti e nel Regno Unito, e che rappresenta un nuova modalità di approvvigionamento per i consumabili da casa.

Racconta Amir Pelleg, Director of Product Management – Digital Products in Amazon: “Ci siamo domandati come le persone riforniscono le loro scorte quando le esauriscono. Parliamo di detersivi, caffè, rasoi, pannolini per bambini. Quando riacquistano? Quante volte se ne dimenticano? Da qui l’idea di prendere il buy button delle nostra pagine web e trasformarlo in un oggetto fisico, che l’utente colloca vicino al prodotto di consumo e che preme al momento del bisogno”.
Ecco, dunque, il Dash Button.

Cosa è e come funziona il Dash Button di Amazon

Il bottone è un oggetto wifi, con una batteria pensata per durare dai 5 a 10 anni, di facile configurazione.
Tutto passa attraverso la App di Amazon: l’utente connette il bottone al proprio profilo, alla propria rete WiFi e lo associa anche al prodotto desiderato. Una volta che desidera effettuare un ordine, non ha che premere il pulsante. La ricezione dell’ordine viene confermata da un sms: se l’ordine viene emesso per sbaglio è possibile annullarlo.

Va detto che a ogni bottone si associa un brand e un prodotto: questo significa che si possono avere più pulsanti ad esempio per diversi formati di pasta, oppure più bottoni per detersivi diversi, se pure dello stesso produttore.
Al momento in Italia hanno aderito 27 marchi, tra i quali Barilla, Vegnano, Dash, Lines, Play Doh, Gillette, solo per citarne alcuni.
Ogni bottone ha un costo, 4,99 euro, che viene comunque rifuso con il primo acquisto e non c’è limite minimo di spesa. Il servizio, tuttavia, è aperto solo ai clienti Prime di Amazon.

Dall’Internet of Things all’Internet of Useful Things

“Negli Stati Uniti – racconta ancora Pelleg – siamo partiti con 18 brand e adesso ne abbiamo oltre 200. È un dispositivo per la smart home: per molti dei nostri clienti questo è stato il primo dispositivo IoT che è entrato in casa, anche se per noi più che a una Internet of Things piace pensare a una Internet of Useful Things”.

Una versione per sviluppatori

C’è una ulteriore declinazione del Dash Button che guarda invece agli sviluppatori.
Si tratta di una versione “naked” del bottone, denominata Dash Replenishment Service e può essere integrata nelle home appliances intelligenti.
Parliamo di lavatrici che in relazione alla qualntità di detersivo utilizzata e ai lavaggi effettuati riordina autonomamente i detersivi, le stampanti che riordinano l’inchiostro, le strisce per i test dei diabetici.
Un esempio concreto?
Le caraffe Brita per la depurazione dell’acqua.
Ne è stata sviluppata una versione che riordina il filtro non appena quello in uso mostra segni di deterioramento. Il sensore è stato collocato direttamente sul coperchio della caraffa.
Nella stessa direzione stanno lavorando Whirlpool, Grundig, Hoover (per i sacchetti degli aspirapolvere), Samsung.

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