Zuckerberg mette sul piatto un miliardo per Instagram

Annunciata l’acquisizione del servizio di photo sharing che in un anno ha conquistato oltre 30 milioni di utenti nel mondo. Focus sulla mobility, ma anche sulla concorrenza.

È un investimento da un miliardo di dollari in contanti quello annunciato nella serata di ieri da Facebook.

Un miliardo di dollari destinati a una realtà nata due anni fa e rapidamente cresciuta in popolarità tra i servizi di photo sharing sui social network: Instagram.

Non solo l’operazione è la più rilevante tra quelle finora annunciate da Facebook, non solo viene lanciata di fatto a ridosso della quotazione pubblica della realtà fondata da Mark Zuckerberg, ma il suo costo ha lasciato a bocca aperta molti, soprattutto in considerazione che Instagram è di fatto una applicazione che ancora non ha al suo attivo alcun giro d’affari di particolare rilievo, anche volendone parametrare il valore con gli standard della Silicon Valley.

Lanciata a gennaio del 2011, Instagram è una applicazione che consente a utenti di iPhone o di telefoni Android di condividere le foto scattate con i loro contatti presenti sui diversi social network. In poco più di un anno ha raggiunto circa 30 milioni di utenti in tutto il mondo che alla fine dello scorso anno avevano caricato qualcosa come 400 milioni di fotografie, con una media di 60 immagini al secondo. La sola applicazione per Android, lanciata pochi giorni fa, vanta già un milione di download
Appare evidente, dunque, che un’operazione di questo peso e di questa portata si inserisca in una strategia di ampio respiro per Facebook.
Da un lato, sicuramente, l’intenzione è quella di attrarre quanto possibile gli utenti mobili, dall’altro la volontà è quella di arginare i concorrenti.
La concorrenza, in questo caso, si giocherebbe su due fronti: da una parte Google o Twitter, potenzialmente interessati, dall’altro la stessa Instagram, per la quale già qualcuno ventilava un futuro da social network, magari in una veste più leggera rispetto a Facebook o Twitter.

In Instagram lavora una dozzina di dipendenti e tutti, assicura Mark Zuckerberg, verranno assorbiti nella struttura di Facebook.
L’operazione dovrebbe chiudersi già nel corso di questo trimestre.
Per Instagram si profila in ogni caso un futuro da unit indipendente: Facebook garantisce che il servizio non solo continuerà nel suo percorso di sviluppo, ma lo farà in autonomia. E questo, sottolineano gli analisti, rappresenta un elemento di novità rispetto al passato: finora le acquisizioni compiute da Facebook avevano lo scopo primario di rilevare team di ingegneri ai quali affidare il compito di sviluppare nuovi servizi da integrare nel social network. In tutti i casi i marchi e i servizi precedenti erano stati dismessi.
Così non accadrà, invece, per Instagram: gli utenti potranno continuare a pubblicare le foto su altri social network, potranno scegliere di non condividerle su Facebook, potranno mantenere separate le liste di follower e di amici rispetto a quelle di Facebook.

Dal canto suo, va detto, Zuckerberg sembra mettere le mani avanti: l’operazione-Instagram non rappresenta l’inizio di un nuovo corso. ”Non abbiamo intenzione di farne molte altre di questa portata – ha dichiarato – . Forse, addirittura, nessuna”.

Qualche analista evidenza una certa analogia tra l’acquisizione di Instagram e quella annunciata nel 2006 da Google, quando rilevò YouTube.
Anche in quel caso, si sottolinea, si trattò di un’operazione diretta a una realtà ancora priva di un vero e proprio modello di business, ma divenuta già parte integrante della cultura online.
E così come annunciato per Instagram, anche YouTube continua a operare con il proprio marchio, in una modalità distinta rispetto a Google.

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