In Francia come cononoscenza del brand Zoho è al livello di Salesforce, in Italia, nonostante siano presenti da una decina d’anni tramite partner è un invece un marchio ancora poco conosciuto.
Del resto Zoho, suite integrata in cloud che permette di gestire le varie aree aziendali, ha sempre privilegiato gli investimenti in ricerca e sviluppo a quelli destinati a marketing e comunicazione.
Ora però è giunto il momento di fare conoscere meglio anche in Europa aprendo una sede ad Amsterdam questa realtà che ha 21 anni di storia alle spalle, cinquemila dipendenti, una Zoho university dove formare il personale, presenze diretta in Cina, Giappone e Singapore, clienti in duecento paesi e trenta milioni di user.
Fra le aziende che utilizzano le sue soluzioni ci sono Apple, Nasa, Nike, Ikea, Pixar e la stessa Zoho che utilizza per il suo business solo i propri prodotti compresi quelli a marchio Manage engine (It management software) e WebMns (enterprise IoT application).
Sridhar Iyengar, vice president, responsabile dell’area europea e primo dipendente dell’azienda della quale ha seguito tutto lo sviluppo, racconta in cosa consiste questa piattaforma che si articola in 35 app web integrate e un ugual numero di applicazioni per dispositivi mobili da un unico accesso e con amministrazione e provisioning centralizzati. Oltre alle app l’offerta prevede tre vertical suite (Crm, workplace, Finance) e Zoho One in italiano quello che il manager indiano definisce “il sistema operativo per le aziende”.
Zoho, l’azienda no logo
Con Zoho One è possibile gestire l’area marketing e vendite, finance e Hr e gestire tutta l’area della produttività personale con le applicazioni per la collaboration.
Inoltre è possibile creare applicazioni personalizzate e integrarsi con centinaia di applicazioni di terze parti. Il tutto al prezzo di trenta euro mensili per dipendente (se si acquista una licenza per ogni addetto).
A questo indirizzo è possibile iscriversi per scaricare una versione di prova di trenta giorni, mentre le applicazioni incluse nella suite si trovano qui.
In Italia la società indiana è presente con sette partner dei quali Crm Partner è quello storico e per il cloud utilizza i datacenter di Amsterdam.
“Zoho è un caso di no logo marketing – spiega Marco Tomasetta di Crm Partners – convinta che se un’azienda spende più in marketing che in tecnologia il cliente compra soprattutto il privilegio di essere comprato. A noi spetta anche il compito di ambassador mentre dal punto di vista tecnologico e lavoriamo molto sulla personalizzazione dei prodotti (per esempio la parte industriale non coperta da Zoho che il Plm ce l’ha nella road map per ora, ndr). In Italia rispetto a pochi anni fa siamo cresciuti di quattro volte a una velocità media superiore a quella degli altri paesi. I nostri clienti sono aziende fino a duecento dipendenti, ma il taglio medio è la classica Pmi da 15 a cinquanta addetti che va anche all’estero dove il nostro referente è spesso il responsabile vendite o marketing, l’imprenditore che vuole vendere di più e meglio e utilizzare strumenti per essere all’altezza della competizione e coordinare commerciali all’estero. La suite più richiesta è quella relativa al Crm insieme a sales, marketing automation sales force automation e customer care”.
“Con Zoho One cambieremo interlocutori che saranno l’imprenditore, il direttore generale o amministratore delegato o il responsabile It interessato a un decommissionig sostanziale per eviterare le data island, isole non comunicanti di dati fra le varie aree aziendali”. E poi, aggiunge Sridhar Iyengar, “interessati a vendor che non propongano i soliti rigidi modelli di business”.