Yankee Group avvisa i system integrator

L’analista lancia un grido di allarme verso l’industria della system integration: o vi adattate, oppure Web service e outsourcing vi escluderanno dal mercato.

5 ottobre 2004

Yankee Group ha lanciato un grido di allarme rivolto ai system integrator: “attenti, perchè l’affermazione dei Web service e delle pratiche di outsourcing offshore possono erodere irrimediabilmente il vostro business”.


Il contesto per farlo è stato un rapporto reso pubblico recentemente, che prende in esame il mercato It tendenziale e lo raffronta con dati e consuetudini storicizzate, ovverosia relativi al periodo precedente al cambio di rotta dell’economia mondiale, ormai conclamatamente fissato al termine del 2001.


La conclusione a cui giunge Yankee Group accomuna i mercati statunitensi ed europeo: in questo macro aggregato dell’economia occidentale le aziende si stanno orientando a fare uso di servizi Web, architetture Soa, Bpo (Business process outsourcing) e offshore outsourcing.


Il che andrebbe, secondo l’analista, a detrimento di system integrator in generale e, in particolare di quelli che non si sono ancora strutturati per questa inversione di tendenza dei loro clienti-utenti.


Vengono fatti anche nomi, in un caso e nell’altro.


Nella lista dei “buoni”, per esempio, apparirebbe Accenture, che avrebbe il merito di essersi orientata strategicamente al Bpo, riducendo l’incidenza del fatturato proveniente dalla system integration pura, o tradizionale, come si evincerebbe, per esempio, dal recente contratto tematico da 10 miliardi di dollari concluso con il dipartimento statunitense dell’Homeland Security, per trasformare parte dell’acquisizione delle informazioni con l’inserimento di dispositivi biometrici in 400 punti di accesso agli Stati Uniti.


In quella dei “cattivi” ci sarebbero società come Csc ed Eds, alle quali toccherà riposizionare il proprio business ampliando il peso specifico di contratti di entità inferiore rispetto all’usuale.


Ma le osservazioni di Yankee Group hanno un valore generale per tutto il comparto e fanno leva su una sostanziale ricerca del Roi da parte dei responsabili aziendali, che non hanno verificato sul campo le promesse fatte dai progetti It partiti anni fa.


In questo quadro le lusinghe che provengono dall’offshore, tipicamente quello indiano, rischiano di inserirsi nel circolo vizioso e di dare una spallata decisiva al business dei system integrator tradizionali, specie quando sul piatto vengono poste cifre di risparmi sui costi della struttura It del calibro del 30-50%.


Yankee Group fa anche notare che, da solo, l’outsourcing non sarebbe una minaccia così potente, se non fosse che di mezzo ddi sono i Web service e le Soa (Service oriented architecture) che consentono di decontestualizzare una struttura It, virtualizzandola in virtù della costituzione di una piattaforma neutra e riutilizzabile.


Il quadro temporale che traccia l’analista per “adattarsi o sparire” offre ai system integrator tradizionali un ventaglio che va da 3 a 5 anni.


In questo medio-lungo termine, allora, queste storiche realtà sono invitate da Yankee Group a prendere possesso delle tecnologie e degli schemi architetturali proposti, facendoli propri sia come istanze tecnologiche, sia come modello commerciale.


Ovvero, gli toccherà rivedere anche la struttura del billing, proprio quella cosa, cioè, che nel periodo aureo dell’It (prima del 2001) ha consentito loro di costruire buona parte della fama di cui godono ancora oggi.

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