Windows 8, la grande scommessa di Microsoft

Così Gartner definisce il nuovo sistema operativo in arrivo da Redmond. Perché non è più l’epoca del pc per tutto. E il paradigma è cambiato.

Una scommessa.
Così, testualmente, Gartner definisce la sfida che Microsoft si prepara ad affrontare con i suoi prodotti di punta, Windows e Office, nei prossimi mesi.
In un mondo sempre più dominato dalle tecnologie mobili, i paradigmi che avevano caratterizzato l’era del pc sembrano venire meno.
È finite l’epoca in un cui un solo dispositivo, nella fattispecie un pc, era sufficiente per soddisfare le esigenze di lavoro, messaggistica, accesso a Internet, gioco e intrattenimento di una persona. Oggi il pc, la roccaforte di Microsoft, non è che uno dei dispositivi nella disponibilità degli utenti finali. E senza dubbio risente della concorrenza di smartphone e tablet.

Microsoft ne è consapevole e dunque cerca di indirizzare le esigenze o le preferenze degli utenti dando alla nuova versione del suo sistema operativo una interfaccia tablet, da un lato con l’obiettivo di giocare ad armi pari con Apple e Google, dall’altro di utilizzare il sistema operativo per confermare il suo ruolo sul fronte dei pc, lavorare bene sui tablet, guadagnando nel contempo una buona posizione anche nel mercato degli smartphone.

Di passaggio epocale si è già in parlato in passato, soprattutto evidenziando come Windows 8 segni la chiusura dell’era WinNT e l’inizio della nuova era WinRT (Windows Runtime), vale a dire una nuova piattaforma sviluppata per garantire interfaccia e set di Api comuni dai telefoni ai server.
Considerato che la prima è durata quasi venti anni, sulla longevità delle tecnologie che sottendono Windows 8 si potrebbe scommettere.

Il punto è, sottolinea Gartner, che Microsoft sta mettendo in discussione i paradigmi stessi sui quali le aziende hanno sinora lavorato, invitandole ad abbandonare piattaforme considerate stabili, mature e ben supportate, a favore di qualcosa di completamente nuovo.
Talmente nuovo da togliere anche gli elementi considerati più stabili, come la modalità di accesso al desktop o il menu Start.
La questione non è banale, soprattutto perché se è vero che il nuovo Os sembra perfetto per tablet e convertibili, è altrettanto vero che gli utenti si interrogano se la nuova interfaccia possa considerarsi altrettanto adatta alle macchine tradizionali, vale a dire i pc e i notebook che ancora rappresentano la quota maggioritaria del mercato client.

Non solo, anche l’impatto sui sistemi informativi aziendali e sulle organizzazioni che sono preposte alla loro gestione non sarà banale: la It Consumerisation troverà in Windows 8 una ulteriore conferma, incoraggiando gli utenti a scegliere il dispositivo di loro maggiore gradimento e imponendo di fatto una gestione di device, piattaforme, sistemi operativi e configurazioni mutiple ai dipartimenti It.

E in questa fase, in cui molte aziende stanno effettivamente abbandonando definitivamente Windows Xp per passare a Windows Seven, la domanda è se davvero vale la pena proseguire nella migrazione, o imprimere la svolta definitiva verso il nuovo ambiente.

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