Wi-Fi: arriva il regolamento

Si è tenuta la prima audizione fra operatori di Tlc, associazioni di settore e Ministeri in vista della prossima emanazione in materia. Monito a tutti gli Stati membri dal parte della Commissione europea.

22 aprile 2003 Battute finali per la regolamentazione dei sistemi Wi-Fi.
La settimana scorsa, si è tenuta la prima audizione degli operatori di
telecomunicazioni e delle associazioni di settore in vista della prossima emanazione
della regolamentazione in materia. L’iniziativa, promossa dal Ministero
delle Comunicazioni e dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni
,
ha visto la presenza degli operatori di rete fissa e mobili, delle associazioni
degli utenti, degli Internet provider, dei costruttori di apparati e delle società
che stanno sperimentando la tecnologia Wi-Fi.
Le osservazioni dei vari operatori, si legge in una nota del Ministero delle comunicazioni,
potranno essere inviate entro la fine del mese di aprile, su
uno schema di provvedimento già approntato dal Ministero. Sul tavolo ci
sono vari problemi da risolvere, primo fra tutti la questione della “tassazione”
dell’utilizzo del Wi-Fi su suolo pubblico.
Questa accelerazione dei tempi è stata ispirata anche da un monito della
Commissione europea che, per bocca di Erkki
Liikanen (Commissario responsabile per le Imprese e per la Società
dell’informazione), aveva qualche settimana fa “raccomandato” agli
Stati membri la regolamentazione della fornitura dell’accesso R-LAN
(Radio LAN, ovvero la WLAN nel linguaggio ufficiale della Ue).
In particolare
sono quattro i punti fondamentali sottolineati da Liikanen:
1. gli Stati membri devono autorizzare l’offerta di accesso R-LAN nelle
bande di frequenza 2,4 e 5 GHz, possibilmente senza imporre condizioni specifiche
per il settore e in ogni caso soltanto mediante un’autorizzazione generale
2. gli Stati membri non devono subordinare l’uso delle bande di frequenza
2,4 o 5 GHz ad alcun diritto individuale
3. gli Stati membri non devono limitare la scelta delle apparecchiature R-LAN
utilizzate dai fornitori, sempreché queste rispondano ai requisiti della
direttiva 199/5/CE
4. gli Stati membri devono prestare particolare attenzione agli aspetti legati
alla sicurezza e riservatezza delle reti e dei servizi.

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