vPro, Intel volge lo sguardo ai PC aziendali

Dopo Centrino e Viiv un nuovo brand e una nuova piattaforma. Facilità di gestione, virtualizzazione e sicurezza le linee guida. La disponibilità è prevista per il secondo semestre di quest’anno

Si tratta del più importante annuncio che abbiamo mai fatto
nel mercato professionale
“. Pat Gelsinger, Senior
Vice President di Intel, uno dei maggiori dirigenti mondiali della società,
non usa mezzi termini per indicare la piattaforma che dovrebbe rivoluzionare
il mondo del business PC, ovvero la piattaforma vPro.

Come per Centrino, parliamo di piattaforma e non di “componente”.
E come per Centrino, Intel ha coniato un nuovo brand che permette di “allineare
la tecnologia usata da produttori di hardware e software con le aspettative
degli utenti
“. In una sola frase, di parlare tutti la stessa lingua.

Di cosa si tratta? Tecnicamente vPro è una piattaforma che prevede
una serie di componenti: il processore dual core Conroe a 64
bit (la cui uscita è prevista per il terzo trimestre di quest’anno),
il chipset Q965, la connessione di rete Intel Pro/100 e un
nuovo software. Questi componenti sono in grado di sfruttare due nuove tecnologie:
la Virtualization Technology (VT, integrata in Conroe) e la
seconda versione dell’Active Management Technology (AMT,
integrata nel chipset) che descriveremo nel prosieguo dell’articolo.

Gli obiettivi di Intel vPro? Disporre di una piattaforma
per la gestione del PC in ambito aziendale (e già pronta per la virtualizzazione),
garantire una sicurezza cosiddetta proattiva e assicurare nel contempo prestazioni
ad alto livello, associati a bassi consumi.

Cominciamo dal primo punto, la gestione del PC. Secondo i
dati forniti da Intel, il 46% del costo di supporto del computer è costituito
da errate impostazioni di configurazione, sistemi infetti, PC che non si avviano
e problemi di questo tenore. Bene, per cercare di risolvere queste problematiche
Intel ha presentato la seconda versione dell’Active Management Technology che
permette ad esempio di fare l’inventario delle risorse installate, di
monitorare il funzionamento del PC (anche quando è spento), di verificare
ed eventualmente installare le patch da remoto, di fornire assistenza sempre
da remoto. La parte interessante è che l’AMT è integrata a livello
hardware, per cui indipendente dalla piattaforma d’uso. In generale, si tratta
di funzioni utili a livello di grande impresa, ma anche le medio-piccole, possono
usufruirne, considerando che spesso molte di loro si affidano a un consulente
esterno per l’assistenza informatica.

Secondo punto, la virtualizzazione. La piattaforma vPro,
porta la virtualizzazione a livello hardware, il che permette ad esempio di
importare le funzioni di particolari appliance dotati di sistemi operativi embedded
(filtering, firewall) direttamente nell’architettura. I responsabili IT quindi
potranno creare una partizione indipendente dedicata a gestire particolar processi,
partizione che risulta invisibile per l’utente del PC. Ovviamente risulterà
fondamentale l’apporto dei produttori di software che dovranno sviluppare
programmi in grado di sfruttare al meglio quest’architettura.

Terzo punto, la sicurezza proattiva. Rispetto a cinque anni fa,
si è molto accorciato il tempo che intercorre fra quando una vulnerabilità
viene scoperta a quando compare il codice maligno che la sfrutta: si è
passati da mesi nel 2000 a poche settimane nel 2005, a pochi giorni nel 2006.
Da qui nasce l’importanza della sicurezza proattiva: il PC va protetto prima
che questa cose accadano. Come? Facciamo un esempio e supponiamo che un utente
apra un allegato virale e che il PC connesso a una rete aziendale venga quindi
infettato. Il cavallo di troia apre alcune backdoor sul PC e crea traffico sospetto
che viene individuato dalla piattaforma vPro. A questo punto, il PC viene disconesso
dalla rete (così gli altri PC collegati non vengono infettati), viene
ripulito da remoto e poi riconnesso alla rete, il tutto senza l’intervento dell’utente.

Infine le prestazioni. Secondo i dati forniti da Intel, fatto
100 l’IP (Integer Performer) del Pentium 4, Conroe tocca quota 1000. In una
demo fatta vedere da Genslinger, Conroe ha finito una procedura particolarmente
gravosa per il processore in 13 secondi, quando il più potente Pentium
4 HT ora disponibile ha richiesto 38 secondi. Sono ovviamente tutti dati che
vanno poi verificati sul campo. Non solo, secondo i dati forniti da Intel, anche
l’efficienza energetica (in termini di performance/watt) è molto migliorata
passando da circa 3 per il P4 a 10 per Conroe.

Ma quando saranno disponibili i PC basati su questa piattaforma? Gelsinger
ha parlato di un generico secondo semestre di quest’anno. Inizialmente, vPro
sarà disponibile solo in ambito desktop, con un’estensione in un secondo
tempo anche in ambito notebook.

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