VEMlive, l’annuale evento di VEM Sistemi, quest’anno ha avuto luogo a Rimini, nel felliniano Grand Hotel: un luogo davvero indovinato e che incarna alla perfezione il mix di visione e realismo del system integrator italiano.

Stefano Bossi VEM Sistemi
Stefano Bossi

Ad aprire i lavori è stato Stefano Bossi, AD e DG di VEM Sistemi.  ha sottolineato il valore del lavoro di squadra: “Grazie ai clienti, ai fornitori, ai partner commerciali e alle istituzioni; è grazie agli sforzi di ognuno se il percorso di crescita prosegue senza interruzioni”, ha affermato il manager. “Siamo certi che VEMlive 2023 sarà un momento significativo per ciascuno di noi, e non è un caso che abbiamo scelto il Grand Hotel di Rimini, così caro a Federico Fellini. Vogliamo creare un ponte concreto tra spirito visionario e realismo.”

È nel DNA di VEM Sistemi la continua crescita e innovazione. La società emiliana vuole implementare soluzioni concrete ed efficaci, con particolare attenzione alle tematiche ESG. Inoltre, le sfide geopolitiche e macroeconomiche, come l’inflazione, la crisi energetica, i cambiamenti climatici e il conflitto in Ucraina, creano un contesto complesso in cui operare.
Senza dimenticare le parole di Bossi riguardo alla complessità della cornice normativa e fiscale italiana, un ulteriore fattore con cui tutte le organizzazioni italiane devono confrontarsi. L’efficienza deve quindi guidare la crescita, e l’innovazione è la chiave per ottenere risultati positivi: solo in questo modo, afferma Bossi, “potremo rispondere alla enormità delle sfide che ci troviamo ad affrontare”.

Le aziende di oggi vogliono crescere non solo rapidamente, ma anche in modo sostenibile, mantenendo al tempo stesso ROI affidabili. “La semplicità guida la nostra missione aziendale: semplificare i servizi è cruciale, poiché le complessità ostacolano l’efficienza”, conclude Bossi.

Efficienza, evoluzione e crescita: i pilastri delle società moderne

Valentina Ciurlante, Sustainability Specialist- Evolution Guide & Community Catalyst @NATIVA
Valentina Ciurlante, Sustainability Specialist- Evolution Guide & Community Catalyst @NATIVA

“Sono trascorsi 27 anni dal lancio del mitico Nokia Communicator 9000, il primo dispositivo mobile per la connessione a Internet, e mancano altri 27 anni al raggiungimento dell’obiettivo di Neutralità Climatica 2050 della Commissione Europea. Questo rappresenta un cambiamento significativo nella percezione delle questioni ambientali, sancito durante la COP21 di Parigi”, afferma Valentina Ciurlante, Sustainability Specialist- Evolution Guide & Community Catalyst @NATIVA.

Secondo Ciurlante, il business deve evolversi e diventare rigenerativo, creando più valore e risorse di quanto ne sia richiesto per operare. Questo vale soprattutto quando si tratta di risorse ambientali e sociali. Il modello da seguire è il “Benefit Model”, che mira a creare valore per gli azionisti e tutti gli stakeholder. Le società benefit rappresentano il futuro (e anche il presente). L’Italia è stata la prima nazione a introdurre una legislazione in questo ambito, diventando un vero e proprio punto di riferimento per altri Paesi. Per le società benefit, il valutare l’impatto benefico è fondamentale, coinvolgendo la comunità, gli azionisti, i dipendenti e la catena di approvvigionamento.

Le performance in termini di sostenibilità aziendale diventano sempre più importanti per qualsiasi tipo di business. “Se un’azienda desidera ottenere finanziamenti per sviluppare il proprio business, il passaggio alle strategie ESG non è una scelta, ma un obbligo da percorrere nel minor tempo possibile” ,conclude Valentina Ciurlante

I 5 pilastri del futuro secondo Cisco

Gianmatteo Manghi Cisco
Gianmatteo Manghi, CEO di Cisco Italy

Gianmatteo Manghi, CEO di Cisco Italy, ha affrontato il ruolo della trasformazione digitale. “La crescita economica migliora le aspettative e la qualità della vita, creando al contempo un ambiente di lavoro positivo e restituendo valore alle comunità. Aiuta il sistema economico e sociale nel suo complesso a ridurre il consumo di risorse naturali”. Cisco ha deciso di investire in cinque aree principali: applicazioni, il modello di lavoro del futuro, le infrastrutture di rete, la cybersecurity e, in modo trasversale, la sostenibilità.

Le applicazioni rappresentano il modo in cui aziende e pubblica amministrazione erogano i propri servizi e sono quindi un elemento fondamentale nel rapporto con utenti, clienti e fornitori. Un primo impatto negativo può influenzare l’opinione degli utenti. La piena osservabilità del sistema è cruciale, secondo Cisco, per comprendere appieno il “percorso digitale” dell’utente. “Grazie all’AI, siamo in grado di capire se un malfunzionamento ha un impatto sul business, comprendendo anche come ottimizzare le risorse per far fronte a picchi di richieste.” Questo sarà ulteriormente potenziato grazie alla recente acquisizione di Splunk.

Per quanto riguarda il futuro del lavoro, il secondo pilastro di Cisco, questo rappresenta l’evoluzione naturale di quanto sperimentato durante l’emergenza coronavirus. Il lavoro ibrido è gratificante solo se accompagnato da soluzioni digitali adeguate. Il futuro del lavoro implica anche incontri faccia a faccia: “Vogliamo creare uffici che garantiscono produttività, crescita e qualità della vita per tutti i lavoratori. Da parte di Cisco, non c’è obbligo di presenza in ufficio: facciamo grandi sforzi perché i nostri dipendenti trovino gratificante venire in ufficio anziché lavorare da remoto, e ciò è possibile grazie alle nostre tecnologie”, ha dichiarato Manghi.

Le infrastrutture di rete abilitano una vasta gamma di operazioni: “In Cisco, investiamo per aiutare le organizzazioni a creare le migliori esperienze di lavoro possibili. Siamo in grado di scalare notevolmente, persino reti di dimensioni immense.

La cybersecurity è alla base di tutte le tecnologie finora citate e della trasformazione digitale in generale. Cisco è attiva da anni in questo settore, con un portafoglio solido e affidabile.

Infine, la sostenibilità. Cisco vuole essere a impatto zero, arrivando entro il 2040 a comprendere non solo le attività interne, ma anche la supply chain. È un impegno concreto e non banale per una società che, va ricordato, non eroga solo servizi software ma ha anche un importante portfolio di soluzioni hardware. Cisco, conclude Manghi, è attiva anche nella raccolta e nel riciclo delle proprie soluzioni hardware giunte a fine vita.

Il fattore ESG: quando sostenibilità ed economia diventano inscindibili

Gianluca Dettori
Gianluca Dettori

Gianluca Dettori, Chairman di Primo Venture SGR, è tornato sul tema dell’impatto ambientale. Contenere le emissioni e rallentare il riscaldamento globale è imperativo per tutti. Tre sono le chiavi: cultura, denaro e tecnologia.

La cultura, soprattutto per le nuove generazioni, è determinante per le scelte che vengono fatte. Un tema dirimente, afferma Dettori: “Le scelte che facciamo hanno un impatto sul mondo. Non è facile, ma dovremo cambiarle per forza”.

Per quanto riguarda il denaro, Dettori afferma: “Ci vorranno tra i 150 e i 170 trilioni di dollari, oltre 1.000 euro a testa per ogni essere umano, fino al 2050, per contrastare i cambiamenti climatici.

Anche per questo, prosegue Dettori, i criteri ESG sono quelli su cui la maggior parte del mondo finanziario basa le proprie scelte quando si tratta di sostenere economicamente i progetti di un’azienda. “Di fatto, oggi è più rilevante rispettare il proprio piano ESG che non essere economicamente efficienti”, dichiara senza esitazioni il manager italiano.

La sessione plenaria è poi continuata con l’intervento sul tema “Miti e realtà della data economy” di Gianluigi Castelli, Direttore Devo Lab SDA Bocconi, che ha spiegato a tutti gli ospiti come  il mondo attuale presenti una crescente complessità, in cui il quadro normativo e le tecnologie sono sempre più articolate, la velocità di cambiamento è sempre più alta e quindi tutti noi, come persone e aziende, ci troviamo nella difficoltà di capire come operare in maniera coerente con il mandato di creazione di valore  in termini di sostenibilità; c’è chi profetizza che nel 2050 le capacità delle macchine supereranno la capacità degli umani di controllarle. L’umanità deve quindi impegnarsi a capire le tecnologie, a sviluppare competenze sempre più raffinate per capire come semplificare e dominare la complessità che altrimenti è destinata a travolgerci.

Cloud e NEEN: VEM sistemi guida il futuro per i clienti

Marco Bubani
Marco Bubani

Marco Bubani, Direttore Innovazione di VEM Sistemi, con il suo intervento ha puntato sulla semplicità come fattore abilitante della tecnologia. “La semplicità, per noi di VEM Sistemi, è un vero e proprio pilastro. Ed è il cloud a permetterci di semplificare ed erogare una quantità enorme di servizi e soluzioni”. Del resto, ricorda Bubani, il mercato cloud non smette di crescere anno dopo anno. SaaS, IaaS, PaaS: tutte le voci del cloud continuano a riscuotere ampio consenso nelle organizzazioni. Praticamente tutti i settori verticali sfruttano il cloud computing. Tecnologie come i container e gli approcci serverless permettono utilizzi sempre più efficienti delle infrastrutture. “VEM Sistemi opera nel cloud computing da oltre 5 anni, con soluzioni sviluppate in casa e altre grazie alle collaborazioni con i vendor con cui siamo orgogliosi di operare quotidianamente.”

Bubani ha successivamente raccontato il valore aggiunto dell’acquisizione di Neen: “Grazie a Neen possiamo offrire enormi opportunità nel mondo del cloud computing, anche e soprattutto aiutando i clienti a cambiare il mindset delle organizzazioni. Il percorso verso il cloud va tarato sulle specifiche esigenze di ogni realtà, tenendo conto anche dello stato dell’arte della trasformazione digitale di ogni cliente.
Nel contesto attuale, le rapide oscillazioni del mercato esercitano una forte pressione sui CIO di ogni organizzazione che devono ripensare le infrastrutture ICT in una logica maggiormente orientata al Cloud. L’ingresso organico di Neen nel Gruppo VEM estende ed accelera le nostre capacità di realizzare infrastrutture software oriented che rispondano a questo nuovo scenario” conclude Bubani.

Chi è Neen, l’ultima società acquisita da VEM sistemi

Neen è un’azienda basata a Milano composta da un team di circa 20 persone che si caratterizza per le forti competenze verticali, si pone infatti l’obiettivo di aiutare ad utilizzare al meglio il Cloud per il successo dei progetti dei propri clienti occupandosi di tutti gli aspetti tra cui: personalizzazione e tuning dei servizi disegnati su misura in base alle esigenze del progetto, una forte attenzione all’industrializzazione dei processi a garanzia degli standard di qualità richiesti dal mercato, affiancamento nella scelta e progettazione di soluzioni appoggiate ai più importanti Cloud pubblici, supporto tecnico certificato 24/7.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome