Utility e sanità baluardi dell’Ict italiana

Commentati a Torino i dati 2008 e le previsioni 2009. Si prospetta un -5,9% a fine anno.

I cambiamenti sono sempre segnali di strategia e anche la decisione di scegliere per la prima volta, in una storia quarantennale, la manifestazione Tosm (Torino Software and Systems Meeting) come sede per la presentazione ufficiale del rapporto Assinform evidenzia una nuova prospettiva.

In un sistema Paese in crisi, le aziende italiane reagiscono, rinnovando il concetto di filiera per passare a nuove modalità di aggregazione tali da consentire di affrontare il mercato globale attraverso innovazione e sinergia che al nostro Paese non mancano.

È il caso del distretto torinese, che rilancia la propria proposizione promuovendo la seconda edizione del Toms, un evento ideato e organizzato a Lingotto Fiere, dal Gruppo Ict dell’Unione Industriale di Torino, con la collaborazione della Regione Piemonte, Provincia Comune di Torino, della Camera di Commercio di Torino, del CieiPiemnonte, di Università, Politecnico, Torino Wireless e tutti gli enti dell’area, nonché con la partnership di Confindustria e Assinform.

Nel Salone professionale dell’Ict torinese, il presidente Assinform, Ennio Lucarelli, ha colto l’occasione per fare alcune riflessioni di contesto, rispetto ai dati stilati dai suoi analisti.

«L’ultimo rapporto – ha commentato Lucarelli – racconta bene quello che è successo ma non ci dice nulla del presente. La crisi globale ha impattato sull’informatica italiana a metà dell’anno scorso, bloccando la fase di risalita innescatasi a partire dal 2003 e invertendone decisamente la direzione. Per la prima volta i dati, che registrano in prevalenza stime al negativo, non aiutano a comprendere il futuro».

Guardando alle variazioni tra il 2007 e il 2008 del mercato It nei vari settori economici italiani tengono solo Sanità (da 2,1% a 1,1%) e Utility (da 3,4% a 3,8%), sostenute da un mercato ancora protetto.

Tutto il resto ha un pesantissimo segno meno: l’industria -4,9%, le banche un -9,1%, le assicurazioni -2,9% le Telco -11%, i media -9,1%, la distribuzione e servizi -6,5%, Travel & Transportation -7%, il settore consumer -3,5%. In controtendenza la Difesa, passata da un -3,8% del 2007 a un -2,2% del 2008.

In generale, al tasso di crescita di un + 2,0% del 2007, il consolidato 2008 parla di uno 0,8% e per il 2009 il trend precipita a un -5,9%.

«Se a fine anno si confermerà questo dato – prosegue Lucarelli – sarà il peggior risultato dell’informatica italiana nella sua storia. In questo periodo di diminuzione generalizzata della domanda, è necessario correre subito ai ripari e sostenere l’innovazione del Bel Paese».

Così, a fronte di un’occupazione del settore It che a fine 2008 aveva perso 2.500 unità, con un ulteriore calo nel primo trimestre 2009 dello 0,8%, Assinform raccoglie le istanze dei propri associati e dei propri partner mettendo sul tavolo alcune questioni di tipo politico.

Perché se è vero che la sorte di Olivetti ha depresso il sistema è anche vero che, sottolinea Lucarelli: «abbiamo confuso l’Ict con la produzione dei pc. Invece l’Italia ha diverse eccellenze: basti pensare alle tecnologie aerospaziali e per la difesa, che esportiamo in tutto il mondo. Il problema è che in questi quarant’anni abbiamo avuto una politica italiana assolutamente altalenante sull’It. Questo ci ha portato a perdere di vista la natura intrinsecamente industriale delle tecnologie informatiche e a dimenticare che esse sono state a pieno titolo emblema del made in Italy. Chiediamo innanzitutto un piano anticrisi del governo tese a sostenere l’economia attraverso una detassazione degli utili per le imprese che investono in innovazione digitale e un utilizzo delle risorse nazionali del Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate 2009-20011), pari a circa 14 Mld. Questo costituirà per l’Italia un’opportunità per rientrare nella corsa dell’innovazione».

Il presidente Assinform chiude con una citazione emblematica della presidente di Confindustria, Emma Margegaglia: «L’Italia rimane un paese a forte anima manifatturiera, ma l’industria che sta emergendo è densa di servizi, attraverso la personalizzazione delle produzioni, con qualità elevata e assistenza postvendita».

Questo significa che oggi non ci sono alternative a una stretta alleanza fra industria e It, per formulare soluzioni originali e qualificate, riprogettando gli ordini di filiera per sfruttare al meglio un tessuto produttivo costituito in prevalenza da Pmi, Per intenderci: il modello del grid computing esteso all’economia, con tutte le capitalizzazioni di scala.

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