L’high tech chiede aiuto al governo. Pessimi i dati 2009

La spesa It scende del 5,9%. Il dato peggiore nella storia dell’informatica italiana

Detassare gli utili investiti nell’innovazione e avviare le liberalizzazioni. Da Torino arrivano le richieste di Ennio Lucarelli, presidente Assinform, che oggi ha presentato il rapporto Assinform che mostra numeri drammatici per l’high tech. Nel 2009 il calo della spesa It in Italia sfiorerà il record negativo di -5,9%. Tagliano Telecomunicazioni (-11%), banche (-9%), trasporti e industria (-4,9%). Per la prima volta segno negativo per consumer (-3,5%) ed enti locali (-1,7%). Si tratta del peggior risultato della storia dell’informatica italiana, ha commentato Lucarelli. I tagli coinvolgono altri settori come distribuzione (-6,5%) e assicurazioni (-2,9%), mentre si salvano le utilities con una crescita del 3,8%.


“Se è inevitabile che di fronte alla crisi dei mercati, imprenditori e amministratori si preoccupino di limitare i costi – ha commentato Lucarelli – dobbiamo essere consapevoli che tagliando sull’innovazione stiamo approfondendo il nostro ritardo rispetto ai paesi concorrenti e compromettendo così proprio le possibilità di riprendere a crescere e a competere”.


“La crisi sta mettendo a nudo l’estrema debolezza dell’altalenante politica per l’innovazione in l’Italia – ha sottolineato il Presidente di Assinform – Per il settore privato esistono ben pochi incentivi all’innovazione, mentre l’approfondirsi dei tagli alla spesa pubblica in It renderà ben più difficile portare avanti il piano per l’e-Government e si rifletterà in termini negativi direttamente sui servizi ai cittadini e sulla semplificazione nei confronti delle imprese”.


Al Governo Lucarelli ha chiesto una decisa svolta sull’innovazione con urgenti contromisure: detassazione degli utili delle imprese investiti in innovazione digitale; incentivi all’innovazione inseriti in ogni iniziativa del piano anticrisi; fondi nazionali Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate 2009-2011 circa 14 miliardi su cui deciderà il Cipe nella prossima riunione) per finanziare Industria 2015 da cui far partire l’atteso progetto It e lanciare nuovi programmi, in particolare il Piano e-Government 2012, il Fondo Ricerca e Competitività; un impegno sullo sviluppo dell’e-commerce che aiuti le Pmi italiane ad affrontare nuovi mercati; la ripresa della strada delle liberalizzazioni e del superamento dei monopoli.

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