Un Linux più grande e più bello

Atteso per la fine di quest’anno il nuovo kernel 2.6, particolarmente indirizzato a sviluppatori e utenti di database, specie se di grandi dimensioni.

27 maggio 2003 Le aziende che utilizzano sistemi di database basati su Linux aspettano con ansia il prossimo upgrade al kernel 2.6. Previsto per la fine di questo anno, il kernel attualmente in fase di produzione consentirà, infatti, di gestire applicazioni di database di livello enterprise e di vaste dimensioni. Le nuove funzionalità integrate nel modulo principale del kernel risparmieranno la fatica di una successiva importazione, richiesta attualmente per la versione 2.4.

Tra le novità integrate c’è, per esempio, il supporto di volumi di memoria nettamente più estesi, di un maggior numero di thread e un miglioramento a livello di connettività, storage e gestione dei volumi e tipologia di storage. Un’azienda specializzata in sistemi di pagamento prepagato, la Clarity Payment Solutions, è tra i primi sperimentatori del nuovo kernel e il suo responsabile Edp, Tim Kuchlein, ha spiegato che la novità più importante risiede nella possibilità di utilizzare i propri database come il motore di ricerca Google: interamente disponibile in memoria e continuamente online. Clarity sta per ultimare il porting del proprio archivio su Ibm Db2 8.1 eseguito nell’ambiente Linux di Red Hat. Per poter utilizzare tutte le risorse di memoria disponibili i sistemisti Clarity pensano di adottare una piattaforma hardware a 64 bit. Ancora più interessanti, secondo Kuchlein, sono le promesse di Linux 2.6 a livello di volume management.

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