Tutti «in piazza» per le Soa

Oracle mappa i processi, Sonic “manifesta” coi lavoratori dei Web service, JBoss fa messaging in opensource.

Oracle ha fatto il punto sulla propria piattaforma per la nuova generazione di Soa (Service Oriented Architecture), che sarà completa fra due anni.

Il prossimo primo maggio, invece, Sonic Software rilascerà la nuova versione di Sonic Esb, ovvero del perno della propria offerta per le architetture Soa. Sonic Esb 7.0 include un nuovo ambiente di sviluppo basato sul framework di Eclipse, per la modellazione, configurazione, test e implementazione di architetture Soa su larga scala e introduce l’implementazione di standard di Web service avanzati per contesti mission critical.

JBoss, da parte sua, ha arricchito il comparto applicativo di Jems (JBoss Enterprise Messaging Suite) con uno strumento di messaging e un Web server sotto ligenza Gnu, e quindi contro il modello “per processore” seguito da altri fornitori del comparto.

La piattaforma di prossima generazione di Oracle, Fusion, sarà pronta per il 2008 e per quel tempo farà aggio sulle attuali attività di monitoraggio e mappatura dei processi di business e azioni di migrazione dei dati. L’attività odierna di Oracle, infatti, consiste nel mappare tutte le parti dei processi di business, in modo da creare per gli utenti delle guide alla migrazione.

Allo scopo, la società di Larry Ellison ha creato un comitato, un sottoinsieme di un gabinetto consulenziale per i Cio, che si indirizza agli utenti delle piattaforme business JdEdwards, PeopleSoft e, ovviamente, Oracle (tutte soluzioni che quest’anno saranno aggiornate). Il gruppo esamina casi di studio e ne ricava elementi da inserire nel contesto delle tematiche di migrazione.

Secondo i responsabili della divisione di Progress Software che da tempo ha introdotto il concetto di Enterprise service bus, sebbene la missione delle Soa sia quella di smantellare i silo di dati creati da architetture monolitiche, la maggior parte dei progetti Soa è però ancora strettamente legata a quel tipo di approccio, dato che spesso sono limitati ad azioni su piccola scala, che agiscono in maniera centralizzata, sotto il controllo di un solo team.

Sonic, invece, consiglia un approccio su larga scala, ed Esb 7.0 dovrebbe andare proprio in questa direzione.

Nel dettaglio, il prodotto beneficia di un nuovo Workbench, il 7.0, basato su Eclipse, che ha un set di strumenti integrato che punta a semplificare il ciclo di vita del progetto, con funzionalità di modellazione di processo (come un’interfaccia grafica drag-and-drop con definizione dei processi di business basata su standard per creare flussi di processo che utilizzano servizi distribuiti), di configurazione (per permettere agli architetti e agli sviluppatori di creare servizi e di implementare flussi di processi su Esb segmentati utilizzando modelli di configurazione “point-and-click” guidati da metadati), test e debug e rilascio in fase di esercizio.

Esb 7.0 propone anche un’implementazione di Web service per contesti mission critical, seguendo una via di comunicazione tra i servizi di Ws-ReliableMessaging, Ws-Addressing, Ws-Security e Ws-Policy.

JBoss ha arricchito il proprio portafoglio di offerta Soa, riassumibile sul comune denominatore di Jems, con due progetti software che stanno andando al vivo, Messaging 1.0 e Web Server.

Il primo è una piattaforma di messaging basata su standard che fornisce un framework per azioni di stampo transazionale su una rete. Al momento è utilizzabile anche come prodotto stand alone e sarà la base del prossimo application server di JBoss.

Lo si può scaricare e utilizzare liberamente con licenza Lgpl (Lesser General Public License), al pari di JBoss Web Server, che attualmente è in versione community (sarà completo, si pensa, per giugno). Il server è costruito su Apache Tomcat e punta al supporto anche di 10mila connessioni native.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome