Toughbook a prova Atex

Certificato di «robusta costituzione» per il portatile Panasonic Cf-19.

Il Toughbook Cf-19, prodotto da Panasonic in collaborazione con il gruppo Tuv Rheinland, ha ottenuto la certificazione Atex, secondo la vigente direttiva europea, e come fece a suo tempo il suo predecessore Cf-18.

In vigore dal 2003, Atex (ATmosphères EXplosibles) è la normativa europea per i mezzi di produzione per i quali è previsto l’impiego in aree potenzialmente esplosive, come ad esempio le stazioni di servizio, le raffinerie di petrolio e le industrie chimiche.

Secondo la direttiva Atex, le aree a rischio di esplosione vengono classificate in tre zone di pericolo (0, 1 e 2). Tale classificazione si basa sulla frequenza con cui si manifestano gas, vapori o nebbie pericolosi.

Per quanto riguarda la zona pericolosa 2, per la quale è autorizzato l’impiego del Cf-19, si tratta di un’area nella quale il pericolo di esplosione normalmente non sussiste o sussiste soltanto per brevi periodi. In tali aree potenzialmente esplosive, gli apparecchi elettrici come i notebook, possono rappresentare una fonte di pericolo a causa della produzione di scintille. Per questo motivo sul Cf-19 sono stati apportati cambiamenti, alle batterie e alla scheda madre, in modo che non via siano pericoli in caso di incidenti.

Dato che le miscele gassose esplosive possono infiammarsi in presenza di superfici incandescenti, la direttiva Atex prevede anche una suddivisione dei gas e dei vapori in classi di temperatura. Secondo tali classi di temperatura, i mezzi di produzione e altri impianti tecnologici protetti contro le esplosioni, presentano superfici tali da escludere la possibile accensione superficiale.

Il Cf-19 può essere esposto ad una temperatura superficiale massima di 200 °C (corrispondente alla classe di temperatura T3) senza subire danni. Realizzato con una lega di magnesio, per il modello Atex è stato creato un case speciale in cuoio, che anche in caso di cadute del notebook previene la formazione di scintille che potrebbero innescare un’esplosione, in ambienti in cui c’è presenza di gas, come previsto per la zona 2.

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