Tolti finalmente i veli a Notes/Domino 6

Dopo una lunga attesa e a tre anni dal precedente major upgrade, Ibm ha presentato la nuova versione del proprio software di corporate messaging e gestione di infrastrutture collaborative aziendali. Più che in passato, si vede in questa release il contributo tecnologico portato dalla casa madre.

È stata ufficialmente presentata la versione 6 di Notes/Domino, primo importante aggiornamento, da tre anni a questa parte, per il software di punta proposto da Ibm con il marchio Lotus. Il precedente major upgrade del programma di corporate messaging e gestione di infrastrutture collaborative in azienda, contrassegnato dal marchio R5, risale al marzo 1999 e non ha ottenuto l’accoglienza sperata, soprattutto nei primi tempi. Una serie di problemi e bug, legati soprattutto all’installazione e al supporto dell’Anno 2000, ne hanno, infatti, ritardato la diffusione, inducendo molti utenti a conservare la precedente versione del prodotto.

Ibm sembra aver imparato dai propri errori e la nuova versione 6 arriva dopo un’accurata fase di beta testing e presenta diverse migliorie, dal look and feel a un’infrastruttura di back end, che si preoccupa di ridurre i costi per le implementazioni nelle grandi aziende. In effetti, diverse caratteristiche del nuovo software dovrebbero risultare interessanti per la tradizionale base di utenti Lotus, composta soprattutto di aziende con un’articolata distribuzione geografica.
Il costruttore fa leva, per esempio, sulla potenziata tecnologia di compressione di rete, che, anche sulla base di feedback riportati dai beta tester, dovrebbe portare a un risparmio del 30% nei costi di telecomunicazioni, grazie alla velocizzazione delle operazioni di replica e trasferimento dei dati. Per le realtà con un alto numero di client, dovrebbe essere interessante anche la funzione di “smart upgrade”, che consente agli amministratori di distribuire automaticamente agli utenti aggiornamenti e cambiamenti di configurazione. Altri potenziamenti riguardano la gestione dei server, i tool di monitoraggio, la sicurezza e il supporto di standard nello stesso ambito.

Probabilmente, Notes/Domino 6 non è un applicativo adatto per ogni genere di azienda e la stessa Lotus ha utilizzato l’evento di lancio per realtà di taglia almeno media, con diversi client distribuiti, anche perché la fortuna di Notes è partita proprio dalla copertura di esigenze di questo genere e ha riposato per lungo tempo sull’alto numero di postazioni coperte livello mondiale. Convincere gli attuali utenti all’upgrade vuol dire, dunque, garantirsi un iniziale successo in termini di quantità vendute. E anche competere meglio soprattutto con l’accoppiata Outlook/Exchange di Microsoft, rispetto alla quale, ora, l’offerta Ibm sembra aver ottenuto, secondo quanto riferito da alcuni analisti, un miglior posizionamento in termini di costi, necessitando di un inferiore numero di server per le connessioni con i client, soprattutto sulle lunghe distanze o laddove esistano connessioni di bassa qualità.

La nuova release comprende un ibrido di tecnologie Ibm e Lotus, segno del maggior controllo che la casa madre ha deciso di imporre sulla realtà acquisita nel 1995, a partire dallo scorso anno, quando avvenne un’importante riorganizzazione interna e l’inserimento della gamma Lotus nel complesso dell’offerta software di Ibm, fatta di quattro brand significativi, tutti poggianti su una medesima infrastruttura. Notes/Domino 6, infatti, consente da subito una capacità agevolata di integrazione con l’application server WebSphere o i tool di system management Tivoli.

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