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TikTok al centro di grandi manovre: dal ban alla trattativa con Microsoft

Periodo estivo senza tregua attorno alla app cinese TikTok: mentre Donald Trump ha dichiarati ai giornalisti americani di essere pronto a bandire il social network dagli Stati Uniti nel nome dell’interesse nazionale, il New York Times ha svelato l’esistenza di una trattativa per l’acquisizione di TikTok da parte di Microsoft.

Sebbene Trump abbia negato che le sue dichiarazioni su TikTok siano in alcun modo intese a favorire il buon esito della trattativa, è comunque innegabile che un eventuale ban americano avrebbe un impatto economico non indifferente su Bytedance, la società che detiene TikTok. Facile immaginare infatti un effetto a cascata su diversi stati politicamente allineati con gli USA, e un ulteriore colpo alla operatività del social network.

La motivazione ufficiale dietro i ban americani, il cui primo bersaglio è stato Huawei, è sempre quello di difendere dati e interesse americani, ma non è un mistero per nessuno che sullo sfondo ci sia la guerra commerciale Usa-Cina. Da tempo le due superpotenze sono ai ferri corti sul piano economico, e a momenti di apparente disgelo se ne susseguono altri in cui i toni (e la portata delle azioni) si fanno più aspri.

Tiktok

La gestione dei dati poco trasparente è una delle accuse che è stata mossa più spesso a TikTok, e da parte di molte nazioni occidentali. Bytedance si è sempre difesa dichiarando con fermezza di non condividere con alcuno, e in particolare con il governo cinese, i dati dei propri utenti. La notoria situazione politica cinese, molto lontana dagli standard cui siamo abituati, è motivo di preoccupazione da parte di molti; la recente emergenza coronavirus e la reticenza nel fornire informazioni precise e puntuali è stata indicata da Donald Trump come una delle principali cause del grande numero di decessi che ancora oggi affliggono gli Stati Uniti.

Al tempo stesso TikTok è una delle app più popolari fra i giovani e giovanissimi, ai quali pare non importare granchè di come e dove i propri dati e contenuti multimediali vengono trattati. Al netto della specifica situazione del social network cinese, preoccupa e non poco la superficialità con cui un grande numero di utenti pare relazionarsi al tema della riservatezza e della privacy su internet.
Un mondo che pare viaggiare su binari del tutto separati: da una parte i governi che mettono in campo regolamenti avanzati come il Gdpr, ma dall’altra la base di utenti pronta a cedere a cuor leggero l’utilizzo dei propri dati sensibili in cambio di qualche promozione, o perfino senza alcun motivo specifico. Non ci stancheremo mai di insistere sull’importanza della consapevolezza nell’uso di strumenti informatici

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