Tibco mette i servizi Web a disposizione della media azienda

La società californiana ha in progetto di spingere la nuova soluzione di integrazione di dati e processi di business, battezzata BusinessWorks, presso le aziende di medie dimensioni.

Tibco ha deciso di portare i Web service sul piatto delle medie aziende.
L’azienda si focalizza su quello che i suoi vertici definiscono Total Business Integration, ovvero sulle tecnologie di condivisione ad ampio spettro delle applicazioni, indipendentemente dagli ambienti di sviluppo che le hanno generate. La sua offerta si rivolge, tipicamente, alle grandi aziende dei settori della produzione, della finanza, delle telecomunicazioni e delle utility, con clienti italiani di spicco, del calibro di Pirelli, Telecom Italia e Gruppo Eni.
Negli ultimi tempi, però, la società ha deciso di mettere a frutto l’esperienza maturata con le grandi realtà produttive internazionali “ritagliando” la sua offerta di integrazione dei servizi Web per renderla adatta anche alle medie aziende, quelle con almeno 150 dipendenti.
A questo scopo è stata rilasciata di recente BusinessWorks, una soluzione pacchettizzata che permette la gestione dell’intero ciclo di vita dei progetti di integrazione delle applicazioni scambiabili online, dalla progettazione alla distribuzione.
In pratica, quello che l’azienda propone è la cosiddetta “webification” dei sistemi legacy, ovvero del trasferimento di dati e applicazioni di back end in ambienti aperti. La piattaforma gestisce servizi Web completi e sviluppati su molteplici piattaforme (come Java e .Net) e permette il monitoraggio in tempo reale dei progetti di integrazione.

BusinessWorks, basato sui più diffusi standard dei Web service come Soap, Uddi e Wsdl, include un’interfaccia grafica (Gui) per la creazione e la definizione dei diversi scenari di integrazione, oltre a una serie di template che automatizzano i processi. È, inoltre, dotato di connettori che permettono la compatibilità nativa con le più diffuse applicazioni legacy, Erp e Crm.

La società di Palo Alto è presente direttamente in Italia dal maggio del 2000 e ha fatturato, lo scorso anno, 17,5 milioni di dollari nel nostro Paese. “Il raggiungimento di questi numeri, realizzati su una decina di referenze nostrane – ha tenuto a precisare Fabio Pulidori, country manager italiano di Tibco -, è stato possibile grazie al contributo dei nostri partner internazionali e locali”.
Tra gli accordi più importanti, quelli che legano Tibco alle “grandi cinque” dell’integrazione sistemica, Accenture, Kpmg e Deloitte Touche Tohmatsu in testa, e che le hanno permesso di sviluppare offerte di integrazione pre-pacchettizzate per alcuni mercati verticali come le telecomunicazioni, la produzione e la finanza.
A questi contratti si affiancano anche quelli siglati con alcuni alleati tecnologici del calibro di Ptc, Ariba e, soprattutto, Siebel. Con quest’ultima, in particolare, le relazioni si sono consolidate nel corso degli ultimi mesi e vertono sull’offerta di soluzioni integrate di Customer relationship management.

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