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Test automation, Reply inaugura un centro per la qualità del software

Concept Reply ha inaugurato oggi il primo Global Test Automation Centre, rivolto alle aziende che intendono automatizzare test di prodotti e servizi anche in modalità as a service.

Il nuovo asset è situato a Torino all’interno del centro di ricerca di Reply sull’Internet of Things.

A spiegarci il valore del centro di test è stata direttamente la Ceo di Reply, Tatiana Rizzante: «In ambito IoT l’approccio alla qualità del software diventerà fondamentale per la vita del prodotto stesso. Per due motivi. Ogni prodotto avrà del software all’interno. Secondo: stiamo portando l’automazione laddove c’è un processo di lavoro».
Ecco perché serve avere una qualità garantita del software di bordo.

L’IoT, ha evidenziato Rizzante, sta cambiando lo scenario: le piattaforme stanno diventando sempre più rilevanti. Questo fatto ci dà la capacità di fare prodotti intelligenti.

Tatiana Rizzante, ceo di Reply

Ma cosa vuol dire oggi fare applicazioni IoT di provata qualità? «Vuol dire usare metodologie Agile e Devops, abbiamo industrializzato un framework e componenti sul cloud. L’Automation Center di Concept Reply è un punto fisico di erogazione di servizio, dove si ingegnerizzamo i processi e si erogano in pay per use».

Per ora in Italia, ma l’obiettivo è di andare verso tutta l’Europa.

La qualità del software è un asset primario

«Oggi – sottolinea Tatiana Rizzante – tutti i cicli di qualità del prodotto non includono la qualità del software, o se lo fanno, lo fanno in modo lasco. Noi dobbiamo cambiare lo scenario, perché la qualità del software è fondamentale».
Oggi i progetti si fanno con Agile e Devops, hanno dinamiche veloci. E serve avere team vicini. «A due ore di aereo», dice Rizzante. «Con la metodologia Agile – aggiunge – non si possono fare cose complesse se non si hanno test automatici. Gli step costosi. Bisogna avere un centro che lo fa».
Fabrizio Mancini, Partner di Concept Reply spiega come si fa la Test automation for quality monitoring. «Tutto parte dalla quality assurance, che vuol dire supportare i clienti in modo proattivo per evitare che i problemi di prodotto arrivino sul mercato e non causino una cattiva customer experience».
I mercati per cui Reply fornisce i test automatici sono il Telco, con validazione dell’intera catena di comunicazione, banking, con validazione dei canali digitali, insurance, con soluzioni IOT, automotive per i dispositivi a bordo veicolo, centraline e sistemi infotainment, retail con validazione di soluzioni di ecommerce.

Un modello industriale

Quindi la qualità del software si occupa di testare la qualità del prodotto e la qualità dell’esperienza di prodotti digitali.
Reply ha sviluppato una metodologia per misurare la quality experience, con la qualità dei processi e il test automation.
Tutto questo viene realizzato con i laboratori e la test factory, che diventano il modello industriale.
Le sfide della quality assurance rigurdano l’IoT e i canali digitali, considarato che i prodotti stanno diventando sempre più intelligenti.
L’industria, nel complesso, risponde con rilasci di software frequenti.
A questo modello serve un’attività di Testing continuativo: «non può più essere discreto.
Quindi se si vuole avere un approccio industriale, va automatizzato, per ottenere la Quality as a Service», dice Mancini.

Test automation as Service

Il modello di business del Test automation as a Service è triplica: pay per Use («credo che siamo gli unici in Europa a fornirlo», ci ha detto con orgoglio Tatiana Rizzante), con flat service fee, oppure con setup fee (personalizzata) per chi crea sistemi di test automation portabili all’esterno.
Ivan Susa di Concept Reply spiega che la Quality as a Service serve a rispondere alle esigenze  in termini di competenze, strumenti, infrastrutture, ROI, curve di apprendimento, mantenimento delle soluzioni.
Tutte cose che Reply ha in casa: è da qui che uindi nasce la Test automation as a Service.
Il Global Test Automation Center ha un framework di Test automation, che è frutto di anni di esperienze di Reply. È basato su tre funzionalità chiave: è un sistema per gestire differenti tipi di prodotti, più device connessi sotto test, in modo automatico; si integra facilmente con metodologie agile e devops; usa dashboard per data collection e reporting.
Sono cose che consentono il continuo reporting e la valutazione delle performance quando il prodotto vive.

L’automatizzazione dei test per un nuovo telecomando di Panasonic

Michele Pernice, senior manager di Concept Reply ci spiega cosa fa Reply al posto del cliente. parte dall’individuare l’oggetto di test (app, sito web, TV box, infrastruttura di back end, sistema automotive). Poi sceglie un ambiente di test (dispositivo, test bench, connettività, on premise, cloud), applica il test automation engine e provvede alla quality assurance: il test automation va integrato nei processi di qualità usato dal cliente.
Lo fa con quattro moduli di test automation: Visualizzazione dei risultati (test results) dopo sessioni, specie notturne; planning e configuration dei test per i device; stress e performance test; integrated control e monitoring centre.
Presto arriveranno altri due moduli; uno per test di intelligenza artificiale e uno per la brand perception.

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