Symantec-Veritas: questione di senso

Il Ceo di Symantec John Thompson fa esame di coscienza. “Non abbiamo spiegato il senso dell’operazione”.

C’è una sorta di pubblica ammenda nelle parole pronunciate nella giornata di
ieri da John Thompson, Ceo di Symantec, a pochi giorni dal completamento del
processo di fusione con Veritas.
Secondo quanto riportano le cronache
statunitensi, il manager avrebbe esplicitamente parlato di “un grosso
errore”.
Certamente il riferimento non è all’operazione in sè, che deve
ancora dimostrare tutte le sue potenzialità sul mercato.
L’errore, piuttosto,
sta nella comunicazione o nella modalità in cui l’accordo è stato presentato al
pubblico.
Perchè, secondo il Ceo, le sinergie tra le due aziende non erano
poi così ovvie, dal momento che una era ed è percepita come fornitore di
soluzioni per le aziende laddove l’altra è più presente sugli utenti
singoli.
Abbiamo dato i numeri invece che il senso, ci siamo focalizzati
sulle dimensioni dell’accordo piuttosto che sulle strategie che ad esso
sottendono
” sarebbe stata la sintesi di Thompson.
Il quale si è
premurato di darlo, finalmente, questo senso.
L’obiettivo della fusione era
dar vita a una realtà in grado di offrire alle aziende soluzioni abilitanti per
la realizzazione di sistemi informativi in grado di resistere agli attacchi da
parte di virus e hacker e nel contempo effettuare costanti back up dei dati, e
ripristini coerenti di informazioni e attività.

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