Superpotenza Ibm

Pronti due nuovi server Unix da prestazioni estreme e anche un sistema Tivoli per il controllo dei consumi.

Ibm ha pronti due nuovi sistemi di alta fascia che puntano alla superpotenza elaborativa.

Si tratta dei System p5 590 e 595, costruiti con unità 16-core chiamate “book”, ciascuna delle quali contiene due moduli multichip 8-core (Mcm) con quattro chip del processore dual-core Power5+. Le velocità clock del processore disponibili sul p5-595 64-way sono 2.3 GHz o 2.1 GHz, mentre il p5-590 32-way offre processori 2.1 GHz.

Ogni chip del processore contiene 1.9 Mb di cache di livello 2 e un controllore di memoria integrato. L’Mcm contiene, inoltre, una cache L3 da 36 Mb associata ad ogni processore dual-core, per un totale di 144 Mn L3. Ogni book fornisce 16 slot per ospitare schede di memoria, con capacità disponibili da 8 Gb a 512 Gb, ad alta velocità (533 MHz Ddr2, double data rate 2) per book. Quindi un p5-590 può arrivare fino a 32 processori e 1 Tb di memoria, mentre il p5-595 può diventare un sistema a 64-way con una capacità di memoria totale pari a 2 Tb.

I nuovi sistemi utilizzano la tecnologia Virtualization Engine, in grado di ospitare fino a dieci server virtuali (o partizioni) per core di processore, consentendo di consolidare diversi sistemi e applicazioni distribuite in un solo box.

Ibm ha inoltre annunciato Tivoli Usage and Accounting Manager (Uam), sistema che consente ai reparti informatici e ai fornitori esterni di monitorare e fatturare il singolo utilizzo di risorse del server, allo stesso modo in cui le società di servizi pubblici addebitano i consumi di elettricità e di acqua.

Il software raccoglie le informazioni da sistemi operativi, database, reti, sistemi di storage, applicazioni e ambienti virtualizzati e comprende quale parte di un’organizzazione consuma ciascuna di queste risorse, consentendone l’addebito al relativo reparto.

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