Ibm: utili oltre le attese

Una trimestrale che rispecchia il nuovo corso dell’azienda. Senza i pc, servizi e server in primo piano.

Nel secondo trimestre dell’esercizio in corso, Ibm ha registrato un fatturato in linea alle attese degli analisti e utili superiori alle previsioni.
In particolare, la società ha chiuso il quarter con vendite per 21,9 milioni di dollari, in calo del 2% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, ma in crescita dell’1% se si considera l’impatto della cessione del business pc.
Gli utili hanno toccato i 2 miliardi di dollari, pari a 1,30 dollari per azione, in crescita del 10% rispetto al pari periodo dell’anno precedente e al di sopra delle previsioni degli analisti di Thomson Fisrt Call, attestate a 1,29 dollari per azione.

Generalmente positive le reazioni degli analisti, che sottolineano come la società, una volta liberata dei prodotti a più bassa marginalità, come pc e display, stia riuscendo a spostarsi verso le attività a maggiore redditività.

Alla luce di queste stesse considerazioni, resta una piccola zona d’ombra legata al business dei servizi.
Nel periodo in esame, la divisione Global Services ha registrato vendite per 11,9 miliardi di dollari, in calo dell’1% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, che aveva rappresentato un record per la società. E, in questo caso, Ibm ammette di aver messo a segno un risultato appena al di sotto delle aspettative.

Quanto agli altri componenti della trimestrale, il fatturato legato all’hardware è sceso del 7% a 5,1 miliardi di dollari. Va sottolineato però che i 5,6 miliardi dello scorso anno ancora includevano il business per personal computer.
La business unit Microelectronics, che produce chip per le console di gioco, è cresciuta del 45%, mentre nel software si registra un +5% a 4,2 miliardi di dollari.

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