Stress Test: tengono Startup e Innovatori 2014

La situazione economica intacca i finanziamenti alle startup (-15%), ma l’ecosistema è robusto e in crescita: tutti i dati nell’ottimo Who’s who 2014 che il Politecnico di Milano ha ampliato a fablab e crowdfunder.

Gli investimenti in startup innovative nel 2014 sono stimati complessivamente 110 milioni di euro. Un valore piccolo in termini assoluti e in calo rispetto al 2013 (129 milioni), anche a causa della chiusura dei fondi con target di investimento sul Sud Italia, un aspetto legato alla crisi economica in maniera non diretta. La diminuzione dell’investimento istituzionale è stata di circa 27 milioni, in parte bilanciato dalla crescita del settore non istituzionale (business angel, family offices, incubatori e acceleratori), arrivata a 55 M€ (+7 milioni).
E’ quanto dettaglia la seconda edizione del progetto The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who, un lavoro di grande interesse e tempestività sviluppato da Italia
Startup con gli Osservatori Digital Innovation della School of
Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Smau e con
Cerved Group e con il supporto istituzionale del Ministero dello
Sviluppo Economico, presentato nei giorni scorsi a Milano. Rispetto allo scorso anno la mappa è stata ampliata per includere nuovi attori della rivoluzione in atto: bandi, piattaforme di crowdfunding, fablab, hackathon e corsi di formazione imprenditoriale.
Tornano ai numeri, il budget di 110 milioni di euro, messo a disposizione da investitori istituzionali e non, è molto piccolo: un ottavo rispetto a Francia e Germania, un quinto rispetto al Regno Unito e poco meno della metà rispetto alla Spagna.
L’edizione 2014 del rapporto è molto ampia e si rivolge all’intero ecosistema dell’innovazione. I principali numeri relativi ai partecipanti mostrano una forte crescita: più che raddoppiate le startup innovative, che registrano un incremento del 120% passando da 1.227 nel 2013 a 2.716 nel 2014, mentre le startup finanziate crescono del 74% passando da 113 nel 2013 a 197 nel 2014. A nostro avviso, anche l’aumento del numero di startup finanziate in regime di diminuzione dei finanziamenti è un dato da leggere con attenzione.


In attesa delle aziende italiane

“Il comparto ha una forte dinamica”, sottolinea Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup; “le banche hanno iniziato a fornire alle startup rilevanti prestiti di medio termine, grazie al fondo di garanzia statale che è pari a quasi 100 milioni di euro”.
In particolare, “ai fini della robustezza dell’ecosistema si rileva una dinamica positiva in tutte le fasi del ciclo di vita di una startup”, ha commentato Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano e Consigliere di Italia Startup (nella foto), “dalla nascita fino allo sviluppo e poi all’exit”.
L’azione associativa si rivolge ora a due interlocutori chiave per far crescere ulteriormente il sostegno alle giovani imprese innovative: le aziende italiane, ancora troppo timide negli investimenti finanziari e industriali in startup; gli investitori e le imprese straniere che troppo spesso non vedono l’ecosistema italiano.


I numeri della ricerca


Al Registro italiano si sono registrate finora 2.716 startup innovative, con una crescita che dovrebbe portare a sfondare quota tremila entro fine anno. Quelle finanziate sono 197, attraverso 36 investitori istituzionali di cui 6 pubblici e 30 privati.
Si razionalizzano molte categorie di attori: incubatori e acceleratori sono oggi 100 (erano 97 già a fine 2013), di cui 60 pubblici e 40 privati; 38 (40) i parchi scientifici, di cui 35 pubblici e 3 privati; 62 (63) gli spazi di coworking; 52 (33) le competizioni dedicate alle startup. Parlando di competizioni e premi vari, a nostro avviso questi eventi sono troppi, elargiscono coccole e piccoli grant e quindi spesso sono poco allineate alla necessità dell’ecosistema stesso.
Tornando alla ricerca, rispetto alla prima edizione è stato ampliato il panorama degli attori coinvolti nel rinnovamento imprenditoriale e di filiera. La ricerca ha quindi evidenziato che in Italia esistono 48 piattaforme di crowdfunding, 46 fablabs, 21 hackathons, 38 empowerment programs e 46 bandi. Inoltre sono state recensite 11 associazioni e 16 online resources e community.
Alla luce di questi dati ci sembra che si possano attendere disponibilità ed attività del 2015 con una certa serenità.

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