Standard aperti nella UE, Red Hat approva

Gianni Anguilletti, Country Manager di Red Hat Italia, commenta con favore il varo da parte della Commissione Europea di una nuova strategia a favore degli standard aperti per aiutare le autorità pubbliche a evitare la dipendenza da un unico fornitore di sistemi Ict.

E’ di ieri la notizia che la Commissione europea ha varato una nuova strategia, delineata nella Action 23, volta ad aiutare le pubbliche amministrazioni a evitare il vendor lock-in, ovvero la dipendenza da un unico fornitore di sistemi Ict, con l’obiettivo di consentire un risparmio stimato di oltre 1,1 miliardi di euro l’anno nel settore pubblico dell’Unione Europea. Linee guida e strategia destinate, in particolare, ai funzionari responsabili della pianificazione e dell’acquisto di sistemi Ict al fine di garantire maggiori interoperabilità ed efficienza dei servizi ai cittadini, come previsto dal programma Smart Cities.

“I commenti positivi della Vicepresidente della Commissione Europea Neelie Kroes verso gli open standard non fanno altro che rafforzare ciò che in Italia si era già diffuso con il Codice dell’Amministrazione Digitale cha ha prescritto per le pubbliche amministrazioni l’obbligo di valutare soluzioni open source in maniera prioritaria rispetto a quelle commerciali e proprietarie”, commenta Gianni Anguilletti, Country Manager di Red Hat Italia. “Nell’Agenda Digitale per l’Europa il vendor lock-in viene evidenziato come un reale problema e nella sua Action 23 la Commissione fornisce le linee guida per la standardizzazione e la fornitura di soluzioni ICT. Nel rapporto si evidenzia addirittura che la barriera del costo iniziale derivante da un passaggio verso sistemi basati su standard non sia in realtà un problema in quanto il vantaggio economico può essere raggiunto in poco tempo dal momento della loro adozione”.

“Red Hat non può che applaudire a queste iniziative, che rafforzano ulteriormente quanto si sta già diffondendo sul mercato sia a livello nazionale sia a livello internazionale”, continua Anguilletti. “Una cosa importante mi preme però sottolineare: l’adozione delle soluzioni open non è più guidata dal solo fattore economico. Oggi, infatti, un criterio importante è l’innovazione reale che queste soluzioni sono in grado di portare al business aziendale. Grazie alla possibilità di accedere a competenze molto più estese e diversificate, le piattaforme open source generalmente offrono soluzioni più stabili, performanti e sicure rispetto a comparabili soluzioni proprietarie. Questo approccio ha avuto anche un’eccellente conferma da parte del Governatore della Banca d’Italia nella relazione del 31 maggio 2013 in cui si evidenzia che per innovare sotto il profilo tecnologico il sito internet della Banca sono stati adottati anche prodotti open source”.

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