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Sirti, più digitale e valore per i clienti nella strategia 2018-2020

È decisamente strutturato e ambizioso il piano strategico presentato da Sirti per il periodo 2018-2020. Si tratta del primo piano da quando il 100% del capitale è passato in mano della società Pillarstone, guidata dal Ceo John Davison, che è anche Presidente di Sirti (a sinistra nella foto in alto). E anche del primo piano strategico da quando Roberto Loiola ha assunto nel settembre 2017 il ruolo di Amministratore Delegato di Sirti SpA. In effetti, uno dei cambiamenti più rilevanti voluti da Pillarstone, che si è fatto garante del debito a lungo termine di Sirti, è un rinnovo globale del management, con l’assunzione di tutte quelle figure necessarie a fornire la competenza indispensabile a competere in modo adeguato sul mercato (393 nel 2017 da Sirti S.p.A. e ulteriori 223 dalle altre società del Gruppo Sirti). D’altra parte, il rafforzamento della struttura finanziaria, e quindi della solidità patrimoniale, costituisce una consistente base sulla quale sviluppare la strategia dei prossimi anni.

Due direttrici

Due direttrici di sviluppo Sirti
La strategia Sirti per il triennio 2018-2020 prevede due direttrici di sviluppo

La nuova strategia segue due direttrici: da un lato lo sviluppo di un business diversificato tramite il rafforzamento di quattro Business Unit (Telco Infrastructures, ICT, Transportation, Energy & Utilities), e dall’altro la trasformazione competitiva dell’azienda con l’obiettivo di adeguarla alle nuove sfide del mercato. Il piano prevede anche un’espansione internazionale del gruppo. Tuttavia, mentre le idee sul da farsi a livello nazionale sono chiare e definite, non si può dire altrettanto sul versante internazionale. Quel che è certo è che Sirti si muoverà sicuramente di più di quanto ha fatto sinora in ambito internazionale, ma per stessa ammissione di Loiola, sta ancora valutando diverse opportunità per decidere in che direzione dirigersi. La via che sembra più probabile è quella di accompagnare i clienti italiani durante la fase di internazionalizzazione

Quattro Business Unit

Loiola ha presentato la nuova Sirti suddivisa in quattro business unit: Telco Infrastructures, Energy & Utilities, ICT e Trasporti.

Le 4 business unit della “nuova” Sirti

Per la BU Telco Infrastructures è previsto un potenziamento dell’ingegneria e delle operation, con nuovi ingressi di circa 400 persone. Sirti intende continuare a essere protagonista della trasformazione infrastrutturale del Paese anche attraverso il grande progetto Banda Ultra Larga, che porterà le infrastrutture di connettività di nuova generazione in più di 7.000 comuni italiani e per il quale è richiesto un importante impegno progettuale e realizzativo.

Giocano un ruolo fondamentale in tal senso le nuove tecnologie e metodologie di progettazione e creazione della rete, sviluppate da Sirti per massimizzare la velocità di esecuzione e minimizzare al contempo l’impatto ambientale e sociale delle opere. Un esempio in questo senso è il servizio One Day Dig.

Dopo la fase iniziale caratterizzata dall’acquisizione di due realtà del comparto energetico (Basso e Foi & Vitali Spa) e dalla costituzione della nuova Sirti Energia, l’azienda ha potenziato ulteriormente la BU Energy & Utilities con oltre 220 nuove risorse che abiliteranno l’estensione del suo presidio a tutto il comparto delle utilities, compresi il settore idrico e quello del gas.

Forte di un fatturato che oggi supera i 100 milioni di euro, la BU ICT vedrà un percorso di espansione anche attraverso operazioni di M&A. Sulle linee strategiche delle Business Unit ICT sono di particolare interesse le soluzioni IoT, Cybersecurity e Cloud.

La BU Trasporti, l’unica che vede la presenza di un elemento di prodotto (il segnalamento di reti ferroviarie progettato nel centro Sirti di Genova), il piano dei prossimi anni prevede per 14 milioni di euro in tre anni (su un totale previsto di poco più di 30 milioni). Tali investimenti saranno indirizzati alla ricerca e sviluppo proprio di prodotti per il segnalamento ferroviario innovativo. Per questo comparto il piano industriale Sirti prevede una crescita sostenuta dei ricavi nei prossimi tre anni coerentemente con i piani di investimento per l’infrastrutturazione del Paese e alcuni sviluppi esteri.

L’innovazione che passa per il digitale

L’obiettivo dell’azienda è di diventare in poco tempo una Data Driven Company. È il programma dedicato alla continua trasformazione digitale dell’azienda che prevede l’introduzione di nuovi sistemi informativi, nuovi processi e nuovi modelli operativi, elementi fondamentali per conseguire una sempre maggiore qualità ed efficienza di esecuzione.

Un focus particolare viene dato all’utilizzo intelligente del dato come elemento sui cui basare la capacita di prendere decisioni strategiche e operative in una logica assistita. Da tempo sono attive in Sirti iniziative tese a introdurre l’analisi del dato con le più recenti tecniche di Intelligenza Artificiale e Big Data Analytics allo scopo di ottimizzare i processi di programmazione dei lavori o di orchestrazione delle attività di campo.

In questo senso, è appena terminata la fase di rollout del progetto Virtual Factory che ha introdotto una piattaforma digitale di pianificazione dinamica delle attività delle persone operative. Attraverso un modulo di Intelligenza Artificiale (sviluppato da Oracle) la piattaforma è infatti in grado di pianificare dinamicamente e automaticamente ogni giorno più di 6.000 interventi in tutta Italia in una logica multi-obiettivo, massimizzando le performance delle squadre in campo e minimizzando gli spostamenti. In passato, questa pianificazione era fatta manualmente.

Un altro esempio di trasformazione digitale arriva da Augmented Operations, progetto sperimentale volto a introdurre strumenti di collaborative working e realtà aumentata a supporto delle attività di manutenzione di reti di telecomunicazioni e di impianti tecnologici, in modo da aumentare la versatilità e l’efficacia dei tecnici in campo attraverso un’efficace assistenza remota. Tramite questo nuovo modello operativo, le persone in campo possono collegarsi a un esperto ovunque esse si trovino, condividere la propria visione del problema e ricevere supporto realtime attraverso indicazioni visive.

Obiettivi di fatturato

Per i ricavi dei prossimi tre anni, partendo dai 673 milioni fatturati nel 2017 (erano 600 nel 2016), Sirti prevede una crescita progressiva fino a circa 750 milioni di euro nel 2020 e una diversificazione maggiore di contributo ai ricavi del business: Energy & Utilities dal 4% al 9%, ICT dal 18% al 20%, Trasporti dal 7% al 17%. Ma anche un calo di infrastrutture di telecomunicazioni dal 72% al 54%.

È prevista anche una generazione del valore attraverso la crescita dell’EBITDA che dovrebbe passare dall’attuale 4,4% al 7,8% nel 2020.

Fatturato Sirti 2016-2020
Il fatturato di Sirti per il 2016-2020

 

 

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