Si dibatte su Soap 1.2

Se, da un lato, la nuova versione del protocollo pare in via di approvazione, dall’altro, si riflette su un futuro condizionato dagli sviluppi dei singoli costruttori.

Mentre il World Wide Web Consortium (W3C) sta dando gli ultimi ritocchi al Soap (Simple Object Access Protocol) 1.2, continua il dibattito sulla interoperabilità dei Web services e del futuro dello stesso protocollo. Si discute, in particolare, sulla comunicazione da macchina a macchina indipendentemente dalle differenze di struttura o piattaforma: le specifiche Soap, infatti, interferiscono con lo sviluppo di ambienti di servizio come Microsoft .Net, Ibm WebSphere e Sun One (Open Network Environment).

Un gruppo di Web architects guidati dal guru Roy Fielding, uno dei creatori di Http, sostiene fra l’altro che «Soap dovrebbe rifarsi agli stessi principi che hanno permesso il successo del Web, per esempio l’uso dell’Html standard nell’address linking». Per Bernhard Borges, di PricewaterhouseCoopers, «Soap non è all’altezza delle aspettative in fatto di sicurezza», mentre secondo Deborah Hess di Gartner “E’ abbastanza deludente il fatto che che due implementazioni SOAP come Microsoft .Net e Java – siano incompatibili”. Uttam Narsu di Giga Information Group è invece ottimista: Il fatto che i Web services utilizzino diversi protocolli – ha dichiarato – aiuterà il loro sviluppo».

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