Si allarga il divario tecnologico fra Europa e Stati Uniti

A sostenerlo è una recente indagine condotta da Forrester Research che, tra le altre cose, preannuncia tempi duri per le società di software e servizi di piccole dimensioni.

21 febbraio 2003 Si preannunciano tempi duri per il mercato europeo dell’Information Technology. Ad affermarlo sono gli analisti di Forrester Research, gli stessi che hanno lanciato un warning dichiarando che, nei prossimi anni, numerose piccole società di software e servizi saranno costrette a battersi per la loro stessa sopravvivenza.
In un siffatto scenario, le previsioni per il futuro vedono il sorpasso della Germania a opera dell’Inghilterra, destinata a diventare il principale mercato dell’It in Europa, entro il 2005. Allo stesso tempo, però, l’indagine condotta da Forrester evidenzia come, nel solo anno in corso, il gap tecnologico fra Vecchio Continente e Stati Uniti sia destinato a crescere fino a raggiungere i 63 miliardi di euro.
In aggiunta, entro il 2004, la voce It peserà ‘solo’ per il 6,9% sull’intera economia europea, rispetto al 9,6% previsto per gli Usa. Ad aggravare la situazione, il declino nell’ordine dello 0,3%, stimato negli investimenti in tecnologie per l’anno in corso.
Severa l’analisi di Forrester: investire sempre meno vuol dire aumentare ulteriormente il gap esistente tra Stati Uniti ed Europa, soprattutto se si parla di tecnologie che hanno impatto diretto sulla produttività.
Nondimeno il percorso pare chiaro: da un lato big player come Sap, Oracle e Ibm riusciranno a mettere in atto buone crescite, soprattutto nell’area dei web services, mentre le piccole realtà finiranno per rimanere fuori da giochi.

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