Sessanta milioni per il riuso

Stanca promuove un bando per finanziari gli enti che utilizzeranno soluzioni già adottate da altre amministrazioni

Sessanta milioni di euro è l’importo del bando promosso dal ministero per
l’Innovazione che intende co-finanziare Regioni e gli Enti locali che
utilizzeranno programmi già realizzati da altre amministrazioni nell’ambito
della prima fase di e-Government, che ha coinvolto oltre quattromila
amministrazioni di tutto il territorio nazionale.

E’ la
logica del riuso
che dovrebbe permettere di accorciare tempi e costi dei progetti per stimolare ulteriormente la diffusione dell’e-Government negli Enti locali, soprattutto quelli minori, attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche già adottate da altri organismi. Il bando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale già nei prossimi giorni.
Il ministro Stanca ha detto che “con questo cofinanziamento si
metteranno in moto risorse per oltre 200 milioni di euro e si otterranno risparmi non solo economici, ma anche sui tempi necessari per la fasi di progettazione e di sviluppo dei progetti di e-Government”
. Sulla base
delle esperienze precedenti è stato valutato che di questa iniziativa potranno
beneficiare almeno duemila Comuni.



Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, ha ricordato che
“è già stata costituita una Banca virtuale del Riuso, dove
sono disponibili 264 soluzioni di e-Government in 13 aree tematiche (ambiente,
salute, impresa, scuola, etc.) ed in 14 tipologie di servizio (autorizzazioni,
certificazioni, iscrizioni, pagamenti, etc.).
Zoffoli ha poi affermato
che “per sostenere un massiccio ricorso al riuso sono stati predisposti
strumenti di supporto per le amministrazioni locali, ossia specifiche linee
guida, un help desk telematico e iniziative informative a livello
regionale”.
Inoltre, “Regioni ed enti locali avranno a disposizione due
mesi per predisporre le proposte progettuali. Dovranno riunirsi in aggregazioni
che includano pure le amministrazioni che cedono le soluzioni
tecnologiche”
, ha aggiunto il presidente del Cnipa rilevando che “è
stato previsto un meccanismo di controllo in base al quale verranno approvati
solo progetti che riutilizzino soluzioni già in esercizio”.




Infine, ha concluso Zoffoli, “una parte del
budget di progetto sarà destinata all’adeguamento delle soluzioni in
riuso
per renderle coerenti con le norme e gli standard, con le regole
tecniche previste dal Codice dell’Amministrazione Digitale, con quelle
sull’accessibilità (Legge Stanca), con il Sistema pubblico di connettività e con
le regole tecniche per la Carta nazionale dei servizi”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome