Servizi online di fatturazione elettronica, questi sconosciuti

La maggioranza delle 10mila Partite Iva interpellate dalla romana Fattura 24 non sa in cosa consiste un servizio di cloud computing per creare e gestire le proprie fatture. A prevalere è ancora la consegna al commercialista “brevi manu”.

Quattro mesi di indagine condotta da Fattura 24 su un campione eterogeneo di professionisti, lavoratori autonomi e piccole e medie imprese italiane per scoprire che l’utilizzo di Internet e delle tecnologie informatiche da parte di questi soggetti è ancora fortemente conservativo.

Un verdetto non proprio insindacabile, anche se le 10mila Partite Iva interpellate, tra agosto e dicembre dello scorso anno, dalla società romana, che propone al mercato una soluzione open source che permette di gestire online i propri documenti contabili, sembrano ancora diffidare degli strumenti di nuova generazione.

Basti pensare che il 79% degli intervistati gestisce i documenti contabili localmente sul proprio pc utilizzando, nel 44% dei casi, i pacchetti Office preinstallati.

Interessata a verificare la predisposizione all’utilizzo dei servizi online di fatturazione elettronica e condivisione documentale nella quale è specializzata, l’azienda ha constarato  come solo il 35% delle realtà coinvolte nell’indagine utilizzi strumenti contabili appositi e uno “sconfortante” 1% avrebbe tentato la strada dell’innovazione passando a soluzioni online.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, il principale ostacolo all’innovazione riscontrato dal management di Fattura 24 non sembra connesso alla resistenza al cambiamento ma alla scarsa preparazione tecnica, che non permetterebbe ai soggetti interessati di valutare complessivamente costi, benefici e rischi delle soluzioni più innovative.

A confermarlo sarebbe quel 54% di interpellati che, posti davanti all’ipotesi di utilizzare un servizio di cloud computing per creare e gestire le proprie fatture, hanno risposto di non conoscere questa tipologia di servizi, mentre un altro 12% ha confermato di non aver alcuna fiducia in questa nuova modalità di erogazione dei servizi.

Piaccia o meno, per condividere i documenti con il proprio commercialista, la maggior parte del campione ricorre ancora al brevi manu, mentre il 13% li spedisce via fax.

Una sferzata tecnologica arriverebbe, invece, da quel 40% di professionisti che dichiarano di utilizzare la posta elettronica, anche se l’utilizzo di quella certificata resta modesto, visto che il 54% del campione non la ritiene utile per inviare e ricevere questa tipologia di documenti.

Ciò detto, grazie a un 47% di intervistati che si dice consapevole di come i servizi di fatturazione online rappresentino il futuro, problemi di sicurezza permettendo, questa tipologia di offerta può solo migliorare.
O almeno c’è qualcuno che lo spera.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome