Servizi cloud, una via di uscita

Quando l’It per reagire alla crisi passa “dalla nuvola”, secondo il senior Vp di Idc, Frank Gens.

Per tratteggiare il quadro ambizioso dell’It per i prossimi anni Frank Gens, Senior vice president e chief analyst di Idc, sgombra il campo da un dubbio: «l’It non è l’equivalente dell’innovazione. Ne è solo la base». Il che significa che per fare innovazione ci vogliono persone che abbiano idee e sappiano usare anche quelle che gli fornisce l’It, per tradurle in pratica.

E una grossa idea che l’It ha saputo tirar fuori nell’ultimo periodo, che è in grado di determinare il passo dell’innovazione, è il cloud computing. O meglio, i servizi che il cloud computing riesce a realizzare. Per comprenderne il valore, secondo Gens, bisogna fare luce su alcuni elementi.

Per prima cosa, ha spiegato Gens, i servizi cloud si usano in tempo reale su Internet. Ciò significa che sono condivisi, virtualizzati e basati su standard Web. In tal modo l’infrastruttura tecnologica diventa essa stessa un servizio cloud: server, piattaforme, storage, stumenti di gestione, applicazioni, tutto può essere virtualizzato. Al pari, si virtualizza anche l’utilizzo che se ne fa nelle aree di applicazione, dal retail al finance, dalla supply chain al Crm.

Stando a quanto dicono gli utenti, i servizi cloud sono importanti perché, sostanzialmente, sono più veloci da creare e implementare e costano meno, nella misura in cui si può pagare solo quel che si utilizza. Qualche dubbio agli utenti stessi rimane, specie sulla sicurezza, sulle effettive prestazioni (la pietra di paragone è quel che si conosce bene, ovvero l’infrastruttura residente in azienda) e la disponibilità.

Oggi si usano perlopiù per gestire le applicazioni, da quelle di business a quelle di gestione, dalle applicazioni collaborative alle personali. Guardando la curva di adozione tecnologica, secondo Gens oggi siamo ancora nella fase di introduzione della tecnologia, in cui sono i pionieri (alcuni anche noti, come Allianz, Nasdaq o Sanofi) a vedere nel cloud una leva di cambiamento.

Ai fornitori di servizi cloud è sostanzialmente chiesto di praticare prezzi bassi, fornire livelli di servizio adeguati e comprendere le esigenze dell’azienda. Ossia il massimo. Del resto, secondo Gens, oggi i Cio sono alle prese con un problema di “quadratura del cerchio” ed è logico che le loro richieste nei confronti di una metodologia promettente siano massime. I Cio, sempre secondo Gens, sono all’imbocco di un percorso che li porterà all’automatizzazione delle loro procedure, dopo essere passati dalla fase di consolidamento (dei costi di gestione) e di virtualizzazione, ossia introducendo la semplificazione delle infrastrutture.

Entro il 2012 secondo il senior Vp di Idc convivranno due tipologie di spesa It, quella per le componenti tradizionali e quella per i nuovi servizi sulla Rete. Ma quest’ultima avrà un tasso di crescita maggiore, come dimostra una survey fatta da Idc dopo l’esplodere della crisi, che ha rivisto al rialzo la componente di spesa per i servizi on demand.

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