Secondo Assinform è l’It a spingere in basso il 2002 dell’Ict

Le tlc riescono a chiudere in positivo ma l’Information technology lascia sul terreno il 2,2%. Il calo arriva soprattutto dall’hardware. Positivi software e servizi

3 marzo 2003 Assinform certifica la crisi
dell’hi tech con le cifre relative al 2002 che segnano un arretramento
dell’Ict dello 0,5%, frutto del +0,4% delle Tlc e del -2,2 dell’It. Le telecomunicazioni sono
passate da 40.025 milioni di euro a 40.170, mentre l’It da 20.478 milioni di
euro è scesa a 20.036.

Grazie a
questi risultati l’Italia si piazza al penultimo posto fra i principali Paesi
europei battuta solo dalla Germania che è calata del 5,3%.
Pesante il calo
dell’hardware che ha lasciato sul terreno il -13,5% e passa da 6.213 a 5.375
milioni di euro, male anche l’assistenza tecnica da 1.018 a 975, mentre
risalgono software e servizi che da 13.247 vanno a 13.686 milioni di euro.

All’interno dell’hardware la peggiore performance è delle
workstation calate del 56,6% in valore, seguite dai server (-27,5%),
stampanti (-18,5%), e storage (-9%). La cancellazione di progetti o la loro
razionalizzazione ha penalizzato il segmento dei server, mentre sorprendente è
il dato relativo ai mainframe che salgono del 4,8%. Merito di datawarehouse e
business intelligence, ha sottolineato Giancarlo Capitani, amministratore delegato di
NetConsulting che ha curato per Assinform la raccolta dei dati.
Il calo dei
pc è del

4,2% in unità ma mentre il mercato business scende
dell’1,5% il consumer crolla dell’11%. In totale significa che da 2.946.500 pc
si è scesi a 2.823.000 macchine. Per fortuna ci sono i portatili che da 726.500
sono arrivati a 818.000 notebook con una crescita del
12,6%.

“Esistono tre freni strutturali al consumer”, ha commentato, Capitani
secondo il quale la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie,
l’invecchiamento della popolazione e la relativa saturazione del mercato sono
gli ostacoli principali per la ripresa. Buone notizie arrivano invece da
software e servizi in crescita del 3,3%. Il totale è
di 13.685 milioni di euro frutto dei 9.764 milioni dei servizi e dei 3.922 del
software. Il primo segmento sale del 3,4% e il secondo del 3%.

Chiude
la lunga teoria di dati forniti da Assinform il 2002 delle tlc che riescono a
spuntare una crescita dello 0,4%. Da 40.025 milioni di euro si sale a 40.170.
Dietro questi dati però ci sono due andamenti in controtendenza. +4,9% per i
servizi e -11,6% per gli apparati. Commentando i dati Giulio
Koch
, presidente Assinform, ha riproposto le sue critiche al governo
che con la Finanziaria non ha saputo riconoscere la
strategicità degli investimenti Ict funzionali alla crescita non solo delle
aziende hi tech ma dell’intero Paese. “Non avendo utilizzato il sistema
della selettività nei tagli della spesa
– ha dichiarato Koch – il
rischio per le amministrazioni poco sensibili all’innovazione è che le nuove
tecnologie vengano omologate alle altre spese correnti e quindi tagliate come
qualunque altro costo”
.
Le critiche all’esecutivo Assinform le aveva già esplicitate
in un dossier qualche mese fa. Da allora però non è successo nulla. Il peso
politico dell’Ict è ancora scarso.

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