Assinform: dove sono gli investimenti?

L’associazione denuncia la scomparsa dalla finanziaria degli investimenti previsti dal Dpef e degli impegni già annunciati in materia di formazione e di politiche infrastrutturali, industriali e finanziarie mirate a favorire la diffusione delle tecnologie digitali nelle imprese

17 ottobre 2002 La finanziaria del governo Berlusconi non piace neanche ad Assinform.
L’associazione guidata da Giulio Koch che in settembre contestava le
indiscrezioni sul “contentino” della rottamazione
dei pc, si è trovata di fronte alla scomparsa degli investimenti presenti
all’interno del Dpef (il documento di programmazione economica) licenziato il 5
luglio scorso.
Dove sono finiti gli investimenti, si chiede Assinform, che
fa riferimento ai 500+500 milioni di euro previsti per i progetti finalizzati
all’eGoverment nella Pubblica amministrazione centrale e locale e
all’investimento di 1,2 miliardi di euro destinati a favorire l’acccesso ai
collegamenti a banda larga sempre della Pa.
Ma c’è dell’altro.
La
finanziaria non fa menzione degli impegni annunciati nell’ambito della
formazione Ict e delle politiche infrastrutturali, industriali e finanziarie che
puntavano a favorire la diffusione delle tecnologie digitali nelle imprese.

Siamo d’accordo sul rigore – afferma Koch – ma gli
investimenti nell’Ict sono strategici per il Paese e servono a tutte le
imprese
“.
E cita gli studi secondo i quali negli Stati Uniti gli
investimenti in Ict hanno contribuito per un punto percentuale alla crescita del
Pil, mentre in Europa il contributo è stato superiore allo 0,5%.


Oltre alla scomparsa degli stanziamenti Assinform lamenta che i cento milioni
di euro previsti per il fondo finanziamento progetti per l’innovazione
tecnologica nella Pa siano frutto della riduzione dell’8% degli stanziamenti per
l’informatica iscritti nel bilancio dello Stato. In più è prevista una
diminuzione del 10% delle spese dei ministeri per l’acquisto di beni e servizi.

Quanto di questa riduzione colpirà l’Ict?
Per cercare di riequilibrare
la situazione l’Associazione chiede al governo e alla maggioranza di escludere
gli investimenti Ict dai tagli, riconsiderare la strategicità dell’eGovernment
secondo quanto previsto dal Dpef ripristinando il fondo previsto, avviare il
project financing nei servizi online della Pubblica amministrazione e verificare
il miglior utilizzo dei fondi europei a vantaggio dell’innovazione.


Nel medio lungo termine Assinform propore invece un Patto per l’Innovazione “che assumerebbe il carattere di contratto nei confronti del Paese, secondo impegni già dettati dal piano europeo e secondo indicatori e parametri che dovranno essere condivisi con le rappresentanze imprenditoriali e che dsaranno periodicamente da verificare”.

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