Scende l’e-spread del made in Italy con Confartigianato, Digital Magics e Ulaola

L’e-commerce con i relativi servizi è una delle molle premianti per gli artigiani italiani, che ora possono crescere internazionalmente con la startup ulaola.

Confartigianato Imprese ha firmato un accordo strutturato con ulaola, startup che promuove e vende in Italia e all’estero prodotti Made in Italy. L’obiettivo è l’internazionalizzazione e la digitalizzazione delle attività e dei prodotti degli artigiani che rappresentano l’eccellenza italiana.
L’accordo è stato firmato anche da Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative che ha nel suo portafoglio anche ulaola.


Obiettivo: ridurre l’e-spread

Sempre di più i mercati di riferimento per le eccellenze italiane si sposteranno dall’Europa e sempre di più una presenza virtuale sarà necessaria a raggiungere i nuovi consumatori per i nostri prodotti.
Le imprese italiane che vendono online sono oggi al 5% a fronte della media europea del 14%, con la Germania al 22%.
L’e-spread con la Germania è quindi oggi del 17%, un numero che fa davvero paura e che per volume di scambi sarebbe ancora più elevato. L’obiettivo concreto dell’accordo è proprio la riduzione dell’e-spread, la distanza tra le percentuali di penetrazione dell’e-commerce nelle diverse nazioni.
L’accordo va a colmare una lacuna essenziale del nostro sistema commerciale. Confartigianato raggruppa oltre 700.000 imprese artigiane in 120 associazioni territoriali. L’accordo prevede la possibilità di utilizzo di ulaola, l’e-commerce del bello che si occupa anche di marketing (foto, testi in più lingue) e soprattutto di logistica, con ritiro e consegna degli oggetti.
Certo è una startup, ma con un pian ben solido: la previsione nel piano a 5 anni è di coprire l’Europa, a partire dai “Nordics” che hanno il maggiore numero di online shopper, per arrivare agli Stati Uniti nel 2018.


Desk permanente per i maker

Digital Magics ospiterà inoltre un desk permanente di Confartigianato per controllare lo stato dell’avanzamento dei maker italiani e delle innovazioni digitali legate alla produzione e all’export del Made in Italy.
E’ anche prevista formazione digitale per i maker della Confederazione, tavoli di studio e progetti per verificare e incoraggiare la nascita di nuove startup artigiane ma con un cuore digitale, dando vita a un reciproco continuativo scambio di informazioni e analisi dei reciproci settori.

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