Home Digitale Rubrik: usate un approccio olistico per la sicurezza dei dati

Rubrik: usate un approccio olistico per la sicurezza dei dati

L’intervista a Giampiero Petrosi, di Rubrik
A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022.
Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.
Per Rubrik ci ha risposto il SE Manager Southern Europe, Giampiero Petrosi.

Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?


Tra i temi principali del PNRR vi sono l’abilitazione e la facilitazione della migrazione dei dati nel cloud, possibili con l’adozione di un adeguato approccio. In questo senso, la soluzione Rubrik offre la possibilità di gestione del dato indipendentemente dalla sua localizzazione, e con le funzionalità di CloudOut e CloudOn abilita l’utilizzatore alla migrazione dei dati di archivio e di specifici workload dal on-premise al Cloud, semplificando l’adozione dello stesso. In quest’ottica l’obiettivo di Rubrik è quello di rendere sicuro, veloce e semplice il passaggio e la gestione dei dati on-premise e nel Cloud privato o pubblico, scaricando l’utilizzatore dall’onere di gestire diversi prodotti. Estendendo il beneficio di quest’approccio anche in ambienti multi-cloud, mantenendo tutti i carichi di lavoro cloud protetti e abilitandone il recupero e la mobilità cross-cloud.

Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?

Il nostro obiettivo per il 2022 è quello di diventare il punto di riferimento nel mercato con la nostra Zero Trust Data Security. Aiutare le aziende che cercano di modernizzare la protezione dei dati nei data center e nelle operazioni in-the-cloud, migliorando la sicurezza e riducendo i costi operativi; a concentrarsi sul proprio business, proteggendole contro minacce informatiche come il ransomware. Grazie all’approccio di Rubrik, riusciamo a supportare i clienti per effettuare un recupero rapido contro il ransomware grazie a Rubrik Zero Trust Data Security per Microsoft Azure; automatizzare le operazioni sui dati per supportare le reti dei rivenditori, sia a livello fisico che online; accelerare la trasformazione digitale e il time to value con Azure aumentando la mobilità dei dati e l’agilità aziendale e migliorare i tempi di ripristino operativo per mantenere i servizi aziendali online e sempre performanti

Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?

La scelta fondamentale sarà quella di implementare sin da subito, per chi non lo ha già fatto, una vera strategia Hybrid & multi-cloud IT. La diversificazione è la chiave per ottimizzare costi, fruibilità ed orchestrare e gestire la protezione e la messa in sicurezza del dato con un’unica soluzione.

Per le realtà che stanno già migrando verso il cloud, il consiglio principale è quello di approcciare la transizione in maniera ponderata. Idealmente non partire spostando immediatamente nel cloud le applicazioni mission critical, ma incominciare usando lo stesso cloud magari come repository, sostituendo una vecchia soluzione tape, per ospitare una copia dei propri dati storici.

In seguito, magari valutare se usarlo come sito di disaster recovery in caso di problematica on-prem e infine spostare qualche servizio di produzione. Riteniamo fondamentale inoltre non affidarsi ad un’unica soluzione, ma creare un’architettura ibrida e multi-cloud, con lo scopo di evitare ogni possibile downtime.

La pandemia ha obbligato molte aziende a gettarsi sul cloud in maniera a volte avventata, tanto che alcune di queste si sono viste costrette a tornare a soluzioni on-prem dopo una brutta esperienza o per costi di mantenimento che si sono rivelati troppo elevati.

Se il cloud non è per forza una soluzione adatta a qualsiasi esigenza, è certo che una fase di attenta progettazione alla sua implementazione può aiutare a risolvere molti problemi futuri.

L’idea ICT del 2022

Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?

Il mio consiglio è quello di non considerare le soluzioni di data management e sicurezza come due entità distinte ma piuttosto in maniera integrata, considerando i propri dati come ultima linea di difesa attiva contro le minacce informatiche e la soluzione di gestione di dati come unico punto di accesso ai dati in grado di orchestrare la ripartenza dell’azienda. Solo incominciando a ragionare con questo approccio realmente olistico sarà possibile garantire la sicurezza dei propri dati, e sfruttarli al meglio come elemento abilitante per il proprio business, in ottica presente ma anche futura.

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