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Recovery plan, Huawei: la leva da azionare adesso è il 5G

Intervista a Massimo Mazzocchini, Deputy General Manager di Huawei Italia.

Abbiamo realizzato un ciclo di interviste con le principali società ICT e digitali sul 2021, alla luce del tema del Recovery plan, il piano per la ripresa, economica e sociale, delle nazioni europee.

Il governo italiano lo ha chiamato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Europa ha varato la formula Next Generation EU. A noi, nella sede che ci compete, quella tecnologica, piace declinarlo come Next Generation IT: IT inteso, sia come Information technology, sia come Italia.

Otto domande, le cui risposte ci consentono di portare a evidenza la posizione della società e a costruire un quadro complessivo di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.

Il contesto di partenza, dunque, è quello del Recovery Plan. Dei 196 miliardi di euro che potrà investire il nostro paese, quasi 49 miliardi saranno destinati alla trasformazione digitale della società italiana. Ma il digitale entrerà anche negli altri settori: la sanità, l’istruzione, le infrastrutture e la transizione verso la sostenibilità energetica e ambientale. In tutti questi ambiti il ruolo dell’ICT sarà centrale nel 2021.

Li affrontiamo sulla base di sette argomenti più uno: tecnologie per il recovery plan, smart working, data driven, cloud, cybersecurity, intelligenza artificiale, 5G. L’ottavo elemento è quello “celato” nel DNA della società e connota in modo inequivocabile e distinguibile la cifra tecnologica, il contributo che darà allo sviluppo digitale nazionale.

Intervista a Massimo Mazzocchini, Deputy General Manager di Huawei Italia.

Nel contesto del Recovery plan – Next generation IT, quali sono le leve tecnologiche che andranno mosse per prime, per ottenere quali obiettivi?

La leva principale è sicuramente il 5G in quanto tecnologia abilitante di altre tecnologie ad esso correlate quali l’intelligenza artificiale, il cloud e l’IoT. Queste tecnologie, applicate in diversi settori, dall’industria alla sanità fino all’istruzione, hanno già progressivamente contribuito a creare un mondo in cui tutto è più intelligente e connesso. E il supporto che sono state in grado di offrire a studenti e lavoratori fin dall’inizio della pandemia ha reso evidente la loro crucialità.

Nello scenario attuale l’obiettivo fondamentale è innescare un processo di ripresa economica post-Covid19 e la digitalizzazione è l’unica strada da imboccare per intraprendere un reale percorso di crescita e di rafforzamento del Paese dal punto di vista sia produttivo che economico.

Il recovery plan si concentra infatti sulla digitalizzazione che implica l’utilizzo di tutte queste tecnologie per rendere più efficiente il settore sanitario e migliorare la didattica a distanza ma anche per innovare la PA e renderla sempre più vicina ai cittadini attraverso la creazione di infrastrutture digitali in grado di supportare i servizi per le future Smart City. Ma tutto ciò sarà possibile solo se tutti gli attori dell’ecosistema di operatori, vendor, startup, piccole e medie imprese, pubbliche amministrazioni, collaboreranno per garantire il successo di questo sforzo comune e se verranno create le competenze necessarie per compierlo.

Lo smart working diventerà strutturale: con quali impatti tecnologici e organizzativi, in termini di workflow?  

Huawei ha iniziato tempo fa il processo di trasformazione digitale dei suoi uffici, in particolare con il lancio della piattaforma Huawei Cloud WeLink all’inizio del 2017. Con oltre 190.000 dipendenti, più di mille uffici in tutto il mondo e un sistema aziendale complesso, era necessario dotarsi di una piattaforma intelligente in grado di supportare la crescita effettiva dell’azienda e le operazioni globali.

Quest’anno, quando la necessità di lavorare da remoto si è fatta sempre più urgente, la piattaforma, supportando funzioni di videoconferenza, messaggistica istantanea, email, approvazione di processi interni e condivisione della conoscenza, è stato un potente alleato di tutti i dipendenti Huawei che hanno persino visto aumentare la loro efficienza. Inoltre la piattaforma risponde ai più alti standard di sicurezza e affidabilità certificati da oltre 50 enti internazionali e può essere utilizzata da aziende di ogni tipo e dimensione. Ad esempio, in seguito all’esplosione della pandemia in Cina, abbiamo messo Huawei Cloud WeLink gratuitamente a disposizione delle Pmi, che così hanno potuto rimanere attive durante il lockdown, oltre che di ospedali, dipartimenti governativi e scuole per supportare la comunicazione e consentire uno svolgimento più agevole del lavoro di ognuno.

Stiamo costruendo una società che deve imparare a coltivare i dati sin da quando nascono. Cosa servirà fare, soprattutto sul fronte delle Pmi?

L’utilizzo di big data e intelligenza artificiale è oggi una grande opportunità per le imprese per ottimizzare i propri processi di business e orientare meglio le decisioni così come per consentire l’efficientamento di attività a basso valore aggiunto. Tuttavia, attualmente, le piccole e medie imprese scelgono di non trarne vantaggio per via degli investimenti che richiederebbe nonché per la mancanza di competenze. Per incoraggiarle servirebbero un accesso più agevolato ai finanziamenti e la loro inclusione all’interno di un ecosistema dove possano trovare i partner e le competenze adeguate per sfruttare le moderne soluzioni basate su cloud.

Dobbiamo aiutare le Pmi a sviluppare modelli di business innovativi e applicazioni per ottimizzare e integrare processi, applicazioni e attrezzature, utilizzando nuove tecnologie e paradigmi di comunicazione come i Big Data, il cloud computing, l’Internet delle cose, le reti mobili e quelle social.

Nel 2021 il cloud sarà per tutto e per tutti: il multicloud diventa la nuova pista di decollo?

L’affermazione del modello cloud finora ha portato grandi benefici poiché ha permesso ai principali attori del settore ICT di sviluppare servizi e applicazioni di intelligenza artificiale o soluzioni di Big Data & Analytics che non richiedono investimenti proibitivi da parte delle aziende che scelgono di utilizzarli per migliorare i propri processi interni.

Per affrontare un processo di trasformazione digitale il multicloud è sicuramente in grado di garantire flessibilità e ottime prestazioni, al di là del livello di digitalizzazione dell’azienda che adotta la piattaforma. Anche qui servono però le competenze giuste e il know-how. Per questo Huawei ha creato, in partnership con Retelit, una piattaforma multicloud che unisce il meglio dei servizi di cloud pubblico e privato e di connettività per ottimizzare gli investimenti in infrastruttura e supportare i digital business. Inoltre grazie a questa piattaforma si possono abilitare tutte le tecnologie più innovative come 5G e IoT per il lancio di servizi verticali per Smart City (dalla sanità da remoto alle auto connesse).

Al pari della salute, la sicurezza è sempre più un tema da regia nazionale. Per quella digitale l’Italia è chiamata a fare un passo avanti. Cosa servirà per compierlo?

Nel 2019 con la realizzazione delle reti 5G, la sicurezza delle reti è diventato un tema prioritario e la discussione sulla sicurezza nazionale è correttamente entrata nell’agenda dei governi e delle istituzioni europee.

Huawei ha elevato la sicurezza informatica a sua principale priorità fin dal 2010 e da allora abbiamo investito fortemente nella ricerca e sviluppo sulla sicurezza informatica aprendo anche 6 centri dedicati in tutto il mondo, il prossimo verrà aperto a Roma nel 2021.

Riteniamo valido il quadro regolamentare del governo per guidare lo sviluppo sicuro delle reti 5G ma è anche necessario garantire la competitività del mercato e non lasciare che una questione tecnologica assuma una natura geopolitica. Il tema della sicurezza va affrontato con un impegno collettivo e uno spirito collaborativo da parte di tutti gli attori coinvolti se si vuole accelerare la trasformazione digitale dell’economia mondiale.

Sdoganata dalle applicazioni consumer, l’intelligenza artificiale non sembra più essere un “nemico” della società. In che modo la vedremo messa a frutto per la crescita del Paese?

Durante l’emergenza Covid19 l’intelligenza artificiale ha dimostrato di essere un grande alleato nella lotta alla pandemia e col tempo potrà rivoluzionare interi settori, a partire proprio da quello sanitario. Per citare un esempio, insieme a Yitu Technologies e AGS, Huawei ha contribuito a sviluppare e a mettere a disposizione degli ospedali italiani la piattaforma Smart Pneumonia Analysis. Si tratta di una soluzione basata su intelligenza artificiale in grado di assistere il personale medico nell’analisi delle TAC, eseguendola in tempi brevi e individuando con affidabilità la presenza nei polmoni di lesioni compatibili con quelle della polmonite per poter valutare lo stadio di avanzamento della malattia, eventuali danni e la giusta terapia da somministrare ai pazienti.

Nel campo dell’istruzione, lavagne dotate di sistemi di conferenza intelligenti e di un motore di intelligenza artificiale, come la Linkboard Huawei IdeaHub S 65, potranno essere collegate a una serie di dispositivi mobili e interagirvi disegnando, insieme ad altre tecnologie abilitanti, il nuovo modello di “Smart School”.

Diretta verso obiettivi condivisi e importanti e applicata nei settori chiave del Paese, dall’industria manifatturiera a quella agroalimentare, dalla PA ai servizi (finanziari, sanitari), dai trasporti all’energia, fino ad arrivare al turismo e alla cultura, l’intelligenza artificiale può migliorare l’efficienza del sistema pubblico e la competitività del sistema economico guidando il Paese in un percorso di sviluppo sostenibile che persegua anche il benessere dell’individuo e l’inclusione sociale.

Il 5G è alle porte. Come si potrà partire contestualizzandolo nei settori del recovery plan?

Il 5G, rimodellando i servizi e le interazioni con gli utenti, è uno dei punti di svolta che amplieranno le potenzialità dello spazio cibernetico per le nostre società, economie e stili di vita, ma non è il solo elemento della trasformazione digitale. L’ecosistema dei servizi digitali sarà completo con il pieno utilizzo di tecnologie quali intelligenza artificiale, cloud computing, blockchain, big data e IoT che daranno luogo ad applicazioni verticali quali le città intelligenti, le realtà virtuale ed aumentata, nuove applicazioni nella sanità, nella PA e nell’industria.

Il recovery plan pone l’obiettivo digitalizzazione al centro e diverse sono le aree che potranno usufruire dei fondi. In primo luogo bisogna pensare all’innovazione della PA che va dotata di infrastrutture digitali adeguate con l’uso di sistemi cloud sicuri ed efficienti. Questo tipo di dotazioni permetterà lo sviluppo di un vero e proprio sistema di gestione dei dati per l’erogazione di servizi e piattaforme digitali a cittadini e imprese.

In secondo luogo bisogna pensare alla competitività delle nostre aziende cercando di accelerarne il processo di transizione digitale e facilitarne l’internazionalizzazione, con un’attenzione particolare alle PMI. Per fare ciò è necessario sviluppare una rete 5G ultraveloce e a bassa latenza che abiliti le diverse tecnologie 4.0 per diffondere innovazione e nuovi servizi e, conseguentemente, aumentare la produttività e innescare una crescita su larga scala in tutti i settori industriali.

Cosa caratterizzerà l’agire di Huawei nel 2021?

Huawei rinnova il proprio impegno per abilitare la trasformazione digitale del Paese, processo al quale contribuisce attraverso investimenti in formazione e innovazione sul territorio attraverso fruttuose collaborazioni con le università in ambito ricerca e sviluppo. Negli anni infatti il Huawei Research Center di Milano ha portato avanti progetti di ricerca con 15 università italiane e creato con alcune di loro 4 Joint Lab offrendo così alle giovani eccellenze locali del settore ICT la possibilità di svolgere attività di ricerca e sviluppo in Italia e di approcciare il mondo aziendale. Un modello di collaborazione pubblico-privato che ha come obiettivo principale quello di evitare la fuga di cervelli dal nostro Paese. Huawei è inoltre impegnata nello sviluppo delle competenze digitali necessarie a compiere il processo di trasformazione intrapreso dal nostro Paese attraverso programmi e iniziative come Seeds for the Future e Huawei ICT Academy, finalizzati a promuovere una formazione altamente specializzata sia di studenti che di professionisti.

Nel 2021 Huawei continuerà anche a supportare gli operatori di telecomunicazioni nell’implementazione del 5G fornendo la tecnologia necessaria e impegnandosi a contribuire alla realizzazione dell’ecosistema necessario per la digitalizzazione del Paese.

Huawei si pone infine come abilitatore tecnologico e partner delle aziende presenti sul territorio e delle amministrazioni pubbliche oltre che incubatore di startup al fine di supportare la formazione di un solido ecosistema per lo sviluppo di soluzioni e servizi per le Smart City di domani. Da tempo coltiviamo un’ampia rete di collaborazioni con il mondo industriale per lo sviluppo del tessuto economico del Paese che porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro qualificati, anche grazie al 5G e alle tecnologie emergenti collegate.

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