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Recovery plan, Blue Yonder: possiamo creare un Paese agile e intelligente

Intervista a Stefano Maio, Senior Sales Director, South Europe di Blue Yonder.

Abbiamo realizzato un ciclo di interviste con le principali società ICT e digitali sul 2021, alla luce del tema del Recovery plan, il piano per la ripresa, economica e sociale, delle nazioni europee.

Il governo italiano lo ha chiamato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Europa ha varato la formula Next Generation EU. A noi, nella sede che ci compete, quella tecnologica, piace declinarlo come Next Generation IT: IT inteso, sia come Information technology, sia come Italia.

Le risposte alle domande poste ci consentono di portare a evidenza la posizione della società e a costruire un quadro complessivo di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.

Il contesto di partenza, dunque, è quello del Recovery Plan. Dei 196 miliardi di euro che potrà investire il nostro paese, quasi 49 miliardi saranno destinati alla trasformazione digitale della società italiana. Ma il digitale entrerà anche negli altri settori: la sanità, l’istruzione, le infrastrutture e la transizione verso la sostenibilità energetica e ambientale. In tutti questi ambiti il ruolo dell’ICT sarà centrale nel 2021.

Li affrontiamo sulla base di sette argomenti più uno: tecnologie per il recovery plan, smart working, data driven, cloud, cybersecurity, intelligenza artificiale, 5G. L’ottavo elemento è quello “celato” nel DNA della società e connota in modo inequivocabile e distinguibile la cifra tecnologica, il contributo che darà allo sviluppo digitale nazionale.

Intervista a Stefano Maio, Senior Sales Director, South Europe di Blue Yonder.

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Nel contesto del Recovery plan – Next generation IT, quali sono le leve tecnologiche che andranno mosse per prime, per ottenere quali obiettivi?

Nella denominazione del Recovery Plan Italiano risiede l’intenzione del più incisivo piano d’investimenti in ambito digitale della storia dell’Italia: “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (PNRR). Il piano coglie l’importanza di investire nella digitalizzazione, nell’innovazione tecnologica e nella sostenibilità ambientale, per rilanciare lo sviluppo economico del Paese.

Saranno fondamentali tutte le tecnologie digitali che abiliteranno e supporteranno l’agilità delle imprese rendendole resilienti, che accresceranno la loro sostenibilità etica e ambientale e saranno in grado di liberare le risorse da attività ripetitive e di routine, consentendo loro di essere più vicine e più focalizzate sui clienti. Artificial Intelligence, Machine Learning e Robotica in primis.

Le aziende hanno ben compreso il loro valore e si stanno già muovendo in questa direzione, soprattutto per fronteggiare  il delicato periodo di incertezza che stiamo vivendo. Queste tecnologie consentiranno di ottenere una maggiore capacità previsione e reazione, offrendo un vantaggio competitivo misurabile.

Stiamo costruendo una società che deve imparare a coltivare i dati sin da quando nascono. Cosa servirà fare, soprattutto sul fronte delle Pmi?

I dati rilevanti non si trovano più solo all’interno dell’azienda, ma anche e soprattutto, al suo esterno. La sfida è quindi duplice: superare i silos interni e disporre di tecnologie in grado di elaborare e integrare nel processo decisionale tutti i dati esterni all’azienda che possono impattare sulla marginalità e sull’efficacia operativa.

L’artificial intelligence ricopre un ruolo strategico per sfruttare il valore dei dati, è in grado di gestire anche dati non  strutturati, esogeni ed endogeni, tenendo in considerazione fattori a breve termine quali previsioni meteo, giorno di paga, eventi, situazione sanitaria in un dato luogo o area geografica.

Oggi le aziende devono implementare un approccio differente rispetto a quello adottato fino ad ora. In ambito retail, ad esempio, il forecasting è diventato vitale: bisogna disporre di una visione completa e una previsione accurata, che viene supportata dall’intelligenza artificiale, prevedere i picchi delle scorte, sia nei magazzini che nei punti vendita, gestire le criticità per avere il prodotto giusto nel luogo giusto,  determinare strategie di pricing e markdown per proteggere la profittabilità ed evitare gli sprechi.

Nel 2021 il cloud sarà per tutto e per tutti: il multicloud diventa la nuova pista di decollo?

I vantaggi del cloud sono ben noti: ha aiutato le aziende a cogliere nuove opportunità di crescita, migliorare la resilienza e ottenere la visibilità end-to-end e il controllo di cui hanno bisogno per prevenire eventuali discontinuità lungo la supply chain. Il cloud ormai è uno standard. Nel terzo trimestre 2020 abbiamo registrato il numero più alto di go-live in cloud rispetto ai tre anni precedenti, con una crescita del 29% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’ambiente multicloud avrà un grande potenziale, perché può offrire alle imprese maggiore agilità, flessibilità, e le soluzioni più all’avanguardia per essere competitive sul mercato, riducendo i costi.

Sdoganata dalle applicazioni consumer, l’intelligenza artificiale non sembra più essere un “nemico” della società. In che modo la vedremo messa a frutto per la crescita del Paese?

La crescita del Paese passa attraverso la crescita delle imprese. Le aziende hanno compreso l’importanza non solo di innovare, ma trasformare il proprio business. L’intelligenza artificiale e il machine learning contribuiscono ad accrescere la marginalità delle aziende, migliorare sia la customer satisfaction che la customer experience, e aiutano a gestire, prevedere e risolvere interruzioni dei processi chiave messi a rischio, oltre a rendere più efficaci, agili ed efficienti numerosi processi strategici, con risultati sorprendenti e inaspettati, che possono arrivare ad avere un impatto positivo sul valore di mercato e sulla capitalizzazione delle imprese.

L’intelligenza artificiale aiuterà i retailer a prendere decisioni migliori per fronteggiare l’imprevedibilità, grazie alla capacità di supportare qualsiasi decisione, dall’approvvigionamento con breve preavviso alla definizione di nuovi piani logistici e distributivi. 

Cosa caratterizzerà l’agire di Blue Yonder nel 2021?

Il 2021 sarà focalizzato sul successo dei nostri clienti. La pandemia ha messo ancor più in evidenza il ruolo strategico delle supply chain e la necessità di avere catene di fornitura resilienti e agili, basate su ampie e adattabili basi di dati per la  pianificazione delle  attività produttive e distributive, capaci di adeguarsi  non solo alla operatività  di routine, ma anche a tempi di crisi, quali quelli attuali.

Un tema fondamentale è la co-innovation, per creare unendo le competenze e le conoscenze di aziende differenti. Abbiamo un dialogo continuo con i nostri clienti per ascoltarli e rispondere al meglio alle loro esigenze. In questo senso la collaborazione che abbiamo messo in atto con il nostro cliente DHL, in partnership con Microsoft è un esempio.

Non solo il successo dei clienti è prioritario per Blue Yonder, ma anche quello delle nostre persone in Blue Yonder: continueremo ad impegnarci per garantire un ambiente di lavoro sempre più inclusivo e stimolante dove ciascun dipendente si senta libero e incentivato a dare il proprio contributo all’innovazione. Questo è un aspetto fondamentale. Le aziende sono le persone che vi lavorano.

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