Quando la Bi sa assicurare la freschezza del dato

Per Clai l’internazionalizzazione e il dialogo con la Gdo hanno richiesto l’implementazione di una piattaforma di enterprise reporting.

Interessata al controllo completo di tutte le fasi della filiera agroalimentare, Clai ha fatto della Business intelligence un proprio punto di forza.

Selezionata già nel 2006 l’offerta MicroStrategy, dalla sede di Sasso Morelli di Imola (Bo), la Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi, sul mercato dal 1962, ha trovato utile implementare al proprio interno una serie di moduli per l’ottenimento di dati affidabili, facili da consultare e ricavabili in autonomia e, soprattutto, in tempi rapidi.

Avvezza a considerare informazioni che vanno dalla coltivazione dei terreni all’allevamento dei suini della Pianura Padana, fino alle fasi di macellazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti finiti, la realtà con oltre 250 soci, 450 dipendenti e una rete di 80 agenti per un fatturato che, nel 2010, ha raggiunto i 200 milioni di euro, ha visto la partecipazione attiva di Pietro D’Angeli intenzionato a promuovere, in qualità di direttore generale di Clai, un progetto di ristrutturazione del sistema informativo aziendale.

Detto addio ai singoli report richiesti per tempo all’apposito ufficio elaborazione dati, la scelta è caduta sulla già citata software house che, fin dallo sviluppo di una prima serie di moduli relativi alle vendite, ha visto il coinvolgimento del management attivo sia nell’area vendite che in quella dei sistemi It.

Strutturato per dar vita a un universo proattivo e integrato in un’unica fonte dati, il progetto di Business intelligence promosso da D’Angeli non ha solo ridisegnato la gerarchia delle famiglie dei prodotti in uso, ma messo in discussione il gestionale fino a quel momento utilizzato che, anche per il responsabile dei sistemi informativi di Clai, Cristian Nigro, era diventato l’anello debole della catena.

Tant’è che, dopo aver apprezzato la possibilità di analizzare parametri come la frequenza di acquisto dei clienti e delle categorie di prodotto, ritenute indispensabili per capire in che direzione si muove il business, il cambio del gestionale è parsa la risposta più appropriata per supportare un business sempre più internazionale.

Implementata definitivamente a metà dello scorso anno, l’offerta Jd Edwards, in Clai ci sono voluti appena due giorni lavorativi per riprendere la produzione di report e analisi con MicroStrategy e assicurare, così, una continuità operativa indispensabile anche dal punto di vista psicologico e non solo tecnico.

In questo modo, il lancio del nuovo Erp e la sua abbinata con l’offerta della software house indipendente hanno aumentato la sete di informazioni di Clai, che ha scelto di allargare il campo di influenza dalla Business intelligence anche agli acquisti e al magazzino così da tener sotto controllo e analizzare l’intera area acquisti, non solo di materie prime, ma anche di beni e servizi, come, ad esempio, i costi di trasporto.

Informazioni particolarmente strategiche per una realtà attenta a dialogare con la Grande distribuzione dalla quale passa circa il 50% dell’intero fatturato della cooperativa che risulta particolarmente attenta ai dati del venduto su base settimanale e mensile, mentre la piattaforma di enterprise reporting messa a punto risulta particolarmente utile anche per l’invio automatico della reportistica e per rendere più rapidi i tempi di risposta del sistema.

Tanto che per un futuro più che prossimo, l’adozione di MicroStrategy sarà anche su iPad per una Bi in mobilità.

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