Potenza elaborativa in affitto. Sun ci crede

La società offre la possibilità di far funzionare sessioni di lavoro su proprie macchine pagando un dollaro all’ora per processore.

22 settembre 2004

E se in futuro la potenza di elaborazione dei sistemi It venisse erogata (e pagata) esattamente come si fa con le commodity luce e il gas? Ne è convinta Sun, che sta approntando gli strumenti per trasformarsi e diventare, anche, una sorta di utility company.


Allo scopo la società, infatti, ha già approntato un servizio che offre agli utenti la possibilità di lanciare attività di elaborazione su macchine Sun al costo di un dollaro all’ora per processore. Il nuovo servizio è pensato attualmente per un set ben preciso di applicazioni che necessitano di alta potenza elaborativa, come quelle tipiche dell’analisi finanziaria o delle produzioni del mondo cinematografico e multimediale. Sun è convinta che l’attività possa ampliarsi verso ambiti meno specializzati solo il futuro.


Per veicolare l’iniziativa, che probabilmente si arricchirà con ulteriori proposte commerciali più articolate, Sun si avvarrà dell’infrastruttura offerta da propri data center sparsi sul territorio e di partner che venderanno il servizio ai clienti. Tra questi, c’è già SchlumbergerSema, che vende accessi al mondo energetico, finanziario, oltre che alle compagnie Tlc e alla Pubblica amministrazione. Le nuove offerte pay-per-use potranno contare sull’apporto di ulteriori partner, tra i quali Atos Origin e Electronic Data Systems.


Quanto appetibile potrebbe risultare il business del pay-per-use è presto detto: basta sommare tutte le ore di utilizzo di tutti i computer presenti sul globo, come ha sottolineato, un po’ “visionariamente”, Jonathan Schwartz, Chief operating officer di Sun


In teoria, in futuro è immaginabile un ecosistema in cui la potenza elaborativa in eccesso (si pensi, per esempio, alle grandi realtà che gestiscono gli scambi finanziari, che di notte “staccano”) viene veicolata nuovamente all’interno del network, proprio come può accadere nel caso delle abitazioni dotate di pannelli solari, che possono vendere l’energia in eccedenza alle compagnie elettriche. Evidentemente, è stato lo stesso Schwartz ad ammetterlo, tale scenario si potrà concretizzare solo quando ci saranno idonee tecnologie di sicurezza.


Ma è uno scenario plausibile per molti, come testimoniano non solo le massicce iniziative di Ibm e Hp in tema di grid computing, ma anche i servizi on-demand già da tempo offerti dai datacenter delle stesse società.


La mossa di Sun, in questo senso, non sarebbe altro che un passo obbligato per riacquistare terreno nei confronti dei competitor e farebbe dunque parte della rinnovata strategia della società. Strategia che ha prodotto la mossa più eclatante con la decisione di vendere Solaris su macchine equipaggiate con chip x86. E che forse sarà seguita dalla possibilità di far girare applicazioni Linux sulla versione x86 di Solaris 10.

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