Sun Solaris 10 si “aprirà” entro fine anno

La società ha ufficializzato i suoi piani per il rilascio del codice. Al core del sistema operativo potranno essere aggiunte porzioni realizzate da terzi.

14 settembre 2004

Ora è ufficiale. Entro la fine dell’anno si concretizzerà il progetto di Sun per aprire alla comunità opensource il codice del proprio sistema operativo Solaris 10. Per ora l’iniziativa non ha un nome ufficiale (internamente, è chiamata semplicemente Open Source Solaris) ma si sa che sono attualmente in corso presso i clienti i test, che dovrebbero appunto concludersi entro dicembre.


Alla parte core del sistema operativo, quella fatta da Sun, si potanno aggungere, in ulteriori release, porzioni di codice derivate da progetti esterni, fermo restando (questa è l’intenzione) che Solaris non si frazionerà in differenti versioni, incompatibili tra di loro.


Al momento la societa sta lavorando per definire al meglio le modalità di “apertura” dal punto di vista delle implicazioni legali e di marketing. Poiché alcune porzioni del sistema operativo, come i diver per le periferiche, sono di altrui proprietà, Sun realizzerà probabilmente anche versioni compilate del sistema, oltre a quelle in codice sorgente, nelle quali il codice proprierario non è accessibile


L’obiettivo è quello di rinvigorire l’interesse attorno a Solaris, offrendo agli sviluppatori e ai partner esterni la possibilità contribuire allo sviluppo della piattaforma Unix.


Nel frattempo sono arrivate alcune precisazioni sulle nuove funzionalità di Solaris 10. Al generale incremento di prestazioni, la piattaforma aggiungerà il nuovo file sistem Zfs e funzionalità di sicurezza più sofisticate per gestire i privilegi di accesso. Vi saranno anche nuove capacità di prevenzione e di diagnostica dei malfunzionamenti.


Grazie a un ulteriore update, previsto all’inizio del 2005, Solaris 10 potrà estendere la diagnosi anche a processori, memoria e input/output su server x86. Si sa anche che Solaris 10, presto o tardi, incorporerà Janus, tool che consente di far funzionare applicazioni Linux native.

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