Pirateria: per Microsoft il Piemonte è ok

I temibili mistery shopper chiedono pc con software illegale a Torino e in altre città della regione. Gli onesti negozianti si rifiutano. Oppure non cascano nel tranello

I mistery shopper di Microsoft si fanno un giro in Piemonte e se ne tornano a casa soddisfatti (o insoddisfatti?) visto che i controlli effettuati in regione rilevano comportamenti illegali ampiamente al di sotto della media nazionale. A Torino su 26 punti vendita il tasso di offerte illegali è stato dell’11,53% (solo 3 punti vendita hanno praticato l’hard disk loading, Hdl, l’offerta di software illegalmente copiato e preinstallato sui pc, spacciandolo come sconto sul prezzo dell’hardware), un dato inferiore al tasso di pirateria riscontrato nelle verifiche del 1997 quando, su 58 negozi visitati, solo 8 avevano offerto software privo di licenza (13,8%).
Leggermente più alti i riscontri nelle altre città piemontesi visitate nel corso dell’ultimo anno: si va da un 20% di “pirateria Hdl” ad Alessandria (25 i negozi visitati), al 24,13% di Novara (7 punti vendita “pirata” su 29 visitati), fino al 28,57% di Biella (6 su 21 visitati), la città del gruppo con il valore più elevato.
Nel corso dei sopralluoghi, sono stati rinvenuti inoltre 111 cd illegalmente masterizzati: 71 a Novara, 24 a Biella, 10 ad Alessandria e solo 6 a Torino.
Molto peggio era andata a Brescia quando su 40 negozi visitati ben 23 avevano offerte di Hdl, a Verona (17 pirati su 40) o a Reggio Emilia (8 su 23). Bene invece a Parma e Bologna. Nella prima città su 32 controlli solo cinque sono stati i negozianti che praticavano l’Hdl, mentre a Bologna erano 7 su 47.

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