Il pc manterrà un ruolo fondamentale soprattutto a livello lavorativo, anche se i consumatori si aspettano diverse evoluzioni, sia nelle prestazioni che nella forma.
L’assunto emerge da uno studio commissionato da Intel e condotto da Nielsen su un campione di 1.400 persone in Italia, di cui 228 professionisti, ha identificato la percezione di consumatori e professionisti riguardo alle tendenze future della tecnologia e dell’innovazione.
Gli italiani dimostrano di avere attualmente un rapporto positivo con la tecnologia, basato sulla fiducia.
Il 58% considera gli strumenti tecnologici importanti per la vita di tutti i giorni, mentre il 31% ritiene che la tecnologia aiuti a vivere meglio ogni aspetto della propria vita e che non potrebbe farne a meno.
Guardando al futuro i settori dove i consumatori si aspettano una vera esplosione di tecnologia sono le auto a guida autonoma, l’intelligenza artificiale e le terapie genetiche. Secondo gli italiani, infatti, in queste tre categorie rientrano i prodotti e i servizi più innovativi che saranno utilizzati nella vita di tutti i giorni tra 50 anni, rispettivamente con il 71%, 64% e 62% dei consensi.
Quando si parla invece di migliorare la vita delle persone le priorità cambiano, infatti l’opinione pubblica si aspetta che nei prossimi 50 anni i progressi della tecnologia aiuteranno a risolvere le grandi sfide globali.
Gli sviluppi tecnologici in campo energetico e medico vengono visti come quelli che contribuiranno maggiormente a migliorare la vita delle persone. L’energia rinnovabile è al primo posto con il 69% dei consensi, segue la medicina genomica per eliminare malattie rare e cancro (67%) e al terzo posto i trapianti di organi con tessuti artificiali (64%).
Se ci si focalizza sugli strumenti che ci si aspetta saranno più utili per lavorare si scopre che il mondo immaginato dai professionisti è fatto da grandi capacità di elaborazione anche a distanza, con potenti connessioni e strumenti come pc e smartphone.
Il 57% dei professionisti infatti vede i pc sempre al primo posto come strumento più utilizzato, seguono il cloud (55%), tecnologie e connessioni 5G (52%), gli smartphone (51%) e l’intelligenza artificiale (50%).
Riguardo alla diffusione dell’intelligenza artificiale, oggi il 52% dei consumatori dichiara di utilizzare dispositivi che supportano applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, percentuale che sale per i professionisti fino al 58%.
Tra le soluzioni attualmente più usate dai consumatori troviamo i traduttori linguistici (57%), gli assistenti mobile (45%) e i dispositivi ad attivazione vocale (36%). Percentuali che diventano ancora più consistenti tra i professionisti (rispettivamente 60%, 57% e 43%).
Riguardo il 5G i è stato chiesto quali cambiamenti si pensa che l’introduzione del 5G porterà con sé. Le risposte più votate sono una migliore banda per gli smartphone (popolazione totale 50%, professionisti 54%) e PC in grado di connettersi ovunque (popolazione totale 50%, professionisti 55%).
Il pc nel futuro
Il pc si conferma in definitiva uno strumento fondamentale e in prospettiva manterrà la sua importanza anche in futuro.
Entrando nel dettaglio, per il 91% il pc resta oggi uno strumento preferenziale per l’impiego di programmi che agevolano l’attività lavorativa, come i software per l’uffico o di produttività personale.
L’80% utilizza il PC per sfruttare programmi specifici per il proprio lavoro come Autocad o Photoshop, mentre il 70% dichiara di utilizzare un pc per lo studio.
Nel complesso, analizzando il modo in cui sono utilizzati, emerge che i pc oggi sono uno strumento fondamentale soprattutto per lavorare e creare contenuti. Resta tuttavia ampiamente usato anche per altre funzioni, come leggere e rispondere alle e-mail (88%) o cercare informazioni (76%), nonostante altri device permettano di fare lo stesso.
Sei ore sono una soglia di durata che scandisce a grandi linee la differenza tra un uso professionale e un uso generico per la vita di tutti i giorni.
Infatti, il 56% dei professionisti supera questo limite e dichiara di utilizzare il pc per oltre 6 ore al giorno. Al contrario guardando alla popolazione generale, il 63% non arriva mai a utilizzarlo più di 6 ore al giorno e solo il 20% arriva effettivamente a toccare questo limite. Il 24% invece lo utilizza almeno 2 ore e il 19% tra le 2 e le 4 ore al giorno.
La durata della batteria si conferma fra le caratteristiche principali che i consumatori vorrebbero migliorare nel proprio pc, con il 30% dei consensi.
La durata ritenuta oggi ideale è compresa tra le 12 e le 18 ore, a pensarla così ben il 58%, percentuale che aumenta tra i professionisti fino a 63 punti. Ma la maggior parte dei pareri da parte degli intervistati converge su un’altra caratteristica che vorrebbero migliorata nei PC: la velocità di calcolo e delle prestazioni in generale (31%).
Guardando in avanti alle possibili evoluzioni dei pc nei prossimi 25 anni, il quadro cambia. Le aspettative dei consumatori in questo caso infatti si concentrano sulla leggerezza e sul formato.
Il 29% prevede che la prossima evoluzione nel mondo dei pc riguarderà l’introduzione di portatili senza tastiera meccanica e interamente touch (29%), il 27% invece prevede PC sempre più leggeri e sottili, pur mantenendo uno schermo da 13 o 15 pollici.
Al terzo posto tra le evoluzioni possibili troviamo che consumatori (22%), ma soprattutto i professionisti (27%), già immaginano la diffusione del computing tascabile, ovvero piccoli moduli, schede o penne in grado di trasformare qualsiasi schermo in un pc. Una parte di loro (6%) invece pensa a dei mini-pcC portatili, senza schermo che si possano collegare ad un monitor.