Offshore: se non ora, quando?

Idc analizza le potenzialità dell’outsourcing offshore rispetto al mercato dell’Europa Occidentale.

9 luglio 2004 Che l’offshore susciti qualche
inquietudine rispetto alla tutela occupazionale è cosa risaputa.
Tanto che
offshore e outsourcing sono due temi caldi, già entrati a pieno titolo anche
nella campagna per per le presidenziali Usa. Tigre da cavalcare dal momento che
offre non pochi punti di appiglio.
Finora, però, si è trattato di un fenomeno
che ha interessato, per una serie di motivi facilmente intuibili, soprattutto le
aziende nordamericane.
Ciò non toglie che sia comunque più che lecito
domandarsi se e in quale misura l’offshore avrà qualche impatto anche
sull’economia dell’Europa Occidentale.
In questo momento, è la risposta
di Idc che ha recentamente pubblicato uno studio
sull’argomento, l’offshoring verso il mercato indiano non rappresenta una
minaccia per il comparto dei servizi It europeo.
Tuttavia, è vero che le
società indiane, che in questi ultimi anni hanno sviluppato competenze nei
sevizi di ricerca, sviluppo e supporto per mercati verticali che includono high
tech, telecomunicazioni, aeronautica ed automotive, stanno cominciando a
guardare all’Europa Occidentale come al prossimo mercato target.
Questo non
fa automaticamente dei Paesi europei una prossima terra di conquista, anche
perchè molti dei progetti sviluppati sul nostro territorio sono più focalizzati
sulla presenza territoriale e sulla capacità di garantire supporto
locale.
Tuttavia, si stanno ponendo le prime basi per un’evoluzione dello
scenario.
Secondo Idc, le società indiane, abituate a lavorare anche sul
lungo termine, sono meglio equipaggiate per poter penetrare il mercato
dei grandi clienti. E in futuro sarà questa capacità quella che giocherà a
loro vantaggio.

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