Office sempre più base per collaborare

Lo ha detto Microsoft in occasione del TechEd 2006 di Barcellona. Roventi i tasti della virtualizzazione e dell’integrazione contenuti.

Microsoft ha alzato il sipario sull’annuale conferenza europea dei suoi sviluppatori, che quest’anno apre le porte anche ai professionisti It. Bob Muglia, senior vice president Server e Tool di Microsoft, ha delineato i temi fondamentali della strategia della casa di Redmond per l’universo delle aziende.

Anzitutto, l’impegno continuo sulla standardizzazione che, secondo il manager, è alla base di qualsiasi iniziativa tecnologica che si propone di essere pervasiva. «Un ruolo chiave, inoltre – ha detto Muglia -, lo giocheranno in futuro le tecnologie legate alla virtualizzazione, sulle quali stiamo investendo massicciamente, e allo storage, che per noi è legato a iScsi».

L’astrazione sulla quale punta Microsoft è, ovviamente, la virtualizzazione applicativa a livello desktop, basata sulla tecnologia rilevata con l’acquisizione di Softricity, completata a settembre. Questo approccio va nella direzione di affrancare l’azienda dalla necessità di installare localmente, su ciascuna macchina, l’applicazione, che potrà essere centralizzata e distribuita, riducendo i problemi di gestione e i costi associati.

«Proprio in questo ambito – ha sottolineato il manager – si colloca il nostro progetto Managed Services, che permette di creare attività basate sui servizi semplicemente attraverso la fornitura, alle piccole e medie imprese, di porzioni di soluzioni It gestite».

Il progetto fa perno sulla tecnologia System Center, che consente ai partner tecnologici di gestire in remoto gli aggiornamenti software, monitorare e cercare di risolvere i problemi degli ambienti informatici delle Pmi, attraverso una connessione sicura. Collaborazione, quindi, tra fornitori di It e aziende, ma quello della collaborazione è stato un tema citato a più riprese da Muglia.

Tutta l’offerta di casa Microsoft sembra, infatti, essere stata rivista in quest’ottica e questo vale, in particolare, per Office: «Per molti anni, è stato considerato uno strumento di produttività personale e questo, in effetti, è ancora vero – ha sostenuto il manager -. Tuttavia, con Office 2007, facciamo un passo avanti nella direzione della collaborazione all’interno delle organizzazioni».

L’integrazione con le applicazioni enterprise è, ora, più stretta. Ecco che, allora, scorecard, indicatori di performance e un portale di Business intelligence sono stati integrati in SharePoint, lo strumento di gestione dei contenuti di casa Microsoft. «Sarà possibile – assicura Muglia – pubblicare i dati estratti dalle applicazioni all’interno di SharePoint Server, in modo che tutto l’organigramma aziendale possa assicurarsi l’accesso a una sola versione certificata della realtà. I record verranno aggiornati con il contributo di tutti i soggetti coinvolti e saranno, quindi, consistenti e univoci. Altrettanto facilmente sarà possibile, da questi dati, effettuare il confronto con dei Kpi predefiniti o estrarre report in Excel, eventualmente completabili con commenti e suggerimenti ad hoc da parte della direzione coinvolta».

In tutto questo, però, la casa di Redmond dice anche la sua sulle Soa, che nei prossimi anni, secondo il manager dovrebbero finalmente uscire dagli uffici informatici per arrivare sulle singole scrivanie.

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