Novell “si esenta” dalle cause

Il diritto a usare open source è sacro. La società ha pronte le difese per eventuali giudizi.

Novell si sta preparando a utilizzare il proprio portafoglio di brevetti software per tutelarsi da qualsiasi causa che possa provenire a lei e indirizzarsi per induzione anche ai propri utenti, con oggetto open source.


L’iniziativa annunciata dal management della società, ovviamente, punta a tutelare con forza proprio gli utenti, specie quelli che utilizzano i software SuSe e Ximian.


Il senso dell’azione di Novell è quello di dare omogeneità alla propria offerta: di fronte a una eventuale causa riguardante la titolarità delle soluzioni open source che offriamo, dicono, ci comporteremo come ci comporteremmo se queste fossero “proprietarie”, ovvero utilizzando lo strumento di difesa del brevetto.


La strategia di difesa annunciata da Novell è articolata e determinata: nessuna pietà per nessuno. In primis va tutelato il diritto di chi acquista soluzioni comprensive di open source a utilizzarle senza problemi.


Il tema non è di lana caprina o dettato da istinto di persecuzione.


Basti pensare che la start up americana Open Source Risk Management ha rilevato che esistono, al mondo 283 brevetti afferenti alla sfera di Linux che, ipoteticamente, violerebbero la proprietà intellettuale di qualcuno, e sulla base di ciò propone agli utenti una particolare forma di assicurazione contro eventuali azioni legali.


Alcuni osservatori intendono la posizione assunta da Novell come miliare, dato l’entità di brevetti presenti nel suo portafoglio, 411, numero nettamente superiore di qualsiasi altro fornitore di open source enteprise, alla Red Hat, per intenderci.


L’industria, insomma, pare eleggere la casa dello Utah a paladina della difesa del diritto a utilizzare software open source senza essere tirati in causa.

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