Nortel taglia, cede e chiude un trimestre critico

20.000 tagli e cessione di Clarify. Queste le prime mosse. Intanto Cisco smentisce le voci di scalata

Riflettori puntati su Nortel Networks, che, come altre aziende dello stesso comparto, subisce l’effetto della contrazione nella domanda di prodotti per telecomunicazioni e prevede di chiudere il terzo trimestre con una perdita di 3,6 miliardi di dollari (910 milioni se si escludono ammortamenti, ristrutturazioni, dismissioni) su un fatturato di 3,5 miliardi, dimezzato rispetto ai 7,3 miliardi del pari periodo dell’anno precedente.

Nel quadro dell’inevitabile programma di ristrutturazione, la società annuncia una riduzione al proprio organico pari a 20.000 unità, 10.000 delle quali verranno tagliate con le dismissioni di alcuni rami di attività. I 20.000 tagli vanno ad aggiungersi ai 30.000 annunciati nel mese di luglio, e, al termine della massiccia manovra, la società conterà su uno staff di 45.000 persone.

Già nei mesi scorsi Nortel, che proprio in questi giorni vede un avvicendamento al vertice, con Frank Dunn al posto di John Roth nel ruolo di presidente e Ceo, aveva ceduto alcune delle proprie unit con l’obiettivo di disporre di una maggiore liquidità per affrontare la riorganizzazione; oggi annuncia un accordo con Amdocs Ltd., che dovrebbe acquisire per 200 milioni di dollari Clarify, la sua business unit dedicata al customer relationship management. Nortel aveva acquisito Clarify due anni fa, ma subito dopo aveva spostato un’altra volta il proprio focus, riportandolo sulle attività nell’area delle fibre ottiche, delle comunicazioni wireless e delle reti voce-dati.

Smentite, invece, le voci che vorrebbero Cisco interessata a una scalata. È stata la stessa Cisco a fugare ogni illazione, sostenendo che si sta sì preparando a nuove acquisizioni, ma che le grosse public company, quali appunto Nortel, non sono nel suo mirino.

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