Nintendo taglia il prezzo di Gamecube

La società giapponese risponde al ribasso di Xbox. E porta a 199 euro il prezzo della console che uscirà in Europa il 3 maggio

In attesa che anche Sony batta un colpo il mercato delle console spara novità a raffica. Dopo la decisione di Microsoft di abbassare il prezzo di Xbox (da 479 a 299 euro) per reagire alle scarse vendite in Europa e Giappone è il turno di Nintendo. La società giapponese ha annunciato il nuovo prezzo di Gamecube che dalla forchetta 249-269 euro (dipende dall’Iva dei vari Paesi) scende a 199 euro (ma rimane comunque un po’ di forchetta dovuta all’Iva). La società giapponese, che in Europa e soprattutto in Italia ha un brand meno affermato dei due rivali, rischiava di essere stritolata nella lotta al ribasso fra Sony e Microsoft. Per questo, a pochi
giorni dal lancio europeo previsto per il 3 maggio, è scesa sotto la
barriera dei 200 euro. “Di solito i produttori di console tagliano i prezzi dopo circa un anno che il prodotto è stato lanciato”, afferma una nota di Idc che pronostica entro un mese un ribasso da parte di Sony che farebbe scendere di circa 50 euro la Ps2.
Il taglio dei prezzi non sembra avere portato una vetata di ottimismo a Redmond. La conferma arriva da John Connors, cfo di Microsoft, che agli analisti ha dichiarato che la società pensa di vendere a livello mondiale fra 3,5 e 4 milioni di Xbox per l’anno fiscale 2002 che si chiude il 30 giugno. Le precedenti previsioni parlavano di 4,5-6 milioni di console vendute. Qualche analista, però, nutre forti dubbi che i nuovi target siano raggiunti a causa delle scarse vendite in Giappone (dove si parla di poche migliaia di pezzi) e in Europa. Secondo Idc ora i produttori devono focalizzarsi sulla qualità del software che deve essere proposto al giusto prezzo per recuperare le perdite dell’hardware. Un problema in più per Microsoft che propone giochi (non piratabili) a 69 euro. Un prezzo abbastanza alto. “I produttori – prosegue la nota di Idc – non possono continuare a sostenere forti perdite nell’hardware senza avere grandi guadagni nel software. Ma il
taglio dei listini delle console produrrà più vendite di software?”
. No, è la sentenza della società di ricerca secondo il quale solo giochi a prezzi migliori potranno fare partire le vendite del software. Senza contare la sfida del gioco online, non ancora partita, che contribuirà a decidere le sorti della sfida. In tutto questo non è chiaro che fine faranno i margini dei rivenditori. In attesa che Microsoft detti la linea i distributori di Xbox (Leader e Medusa) non parlano e Microsoft non fornisce informazioni ai giornalisti sui rapporti con il trade.

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