Nasce il brand Cdc

La società di Fornacette ha deciso di eliminare tutti i vari marchi con cui aveva contraddistinto sinora i propri pc, per dar vita a una sola denominazione. Obiettivo, consolidare l’immagine del brand per raggiungere nel 2006 il 10% del mercato mobile

Cdc ha deciso di dare una svolta importante al proprio
business inerente i personal computer: basta con i vari brand che sinora hanno
contraddistinto le macchine nate dalla fabbrica della società di Fornacette e
spazio a un unico marchio, appunto Cdc. “Siamo
il primo produttore italiano di computer desktop – ha affermato
Leonardo Pagani, amministratore delegato dell’azienda – e quindi ci è
sembrato che fosse arrivato il momento di crearci un’identità ben definita, che
ci contraddistinguesse in modo univoco anche sul fronte dei prodotti
”.


Da oggi quindi la società realizzerà solo personal computer a marchio
proprio. Quale migliore occasione, quindi, per rivoluzionare la propria offerta?
I computer Cdc verranno infatti messi in commercio in quattro nuove
gam
me: Premium (per la fascia alta del mercato),
Columbus (pensata per le Pmi), Next (per il
segmento entry level) e MultiEmotion Box (i Media Center). Le
prime tre comprenderanno sia desktop sia notebook, la quarta due prodotti di
concezione totalmente differente e basati sulla versione del sistema operativo
Microsoft Windows Xp Media Center.


Oltre ad consolidare una precissa identità sul versante desktop, lo
scopo principale di questa mossa strategica di Cdc sembra essere quello di
entrare in modo significativo e a proprio nome nel mercato notebook, in
prospettiva sicuramente quello più rilevante in ambito pc. A riguardo, Carlo
Pinferi, direttore acquisti di Cdc ha detto: “il nostro obiettivo è
raggiungere entro il 2006 una quota del 10% del segmento notebook con il brand
Cdc
”.


Se la società sarà stata capace di raggiungere tale obiettivo lo sapremo solo
alla fine del prossimo anno. Quel che è certo è che la fabbrica in cui l’azienda
realizza desktop e portatili è pronta a far fronte alle eventuali richieste: già
oggi può infatti realizzare sino a 2.000 macchine al giorno, anche tutte in
configurazione differente.

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